INTEGRATORI ALIMENTARI: sei italiani su dieci li usano in chiave preventiva
È quanto emerge da una ricerca commissionata da Integratori Italia. Tra i principali temi indagati, l’effetto della pandemia sui consumi del comparto e le caratteristiche del consumatore tipo.
Una ricerca commissionata da Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, ha analizzato come sia cambiato il consumo degli integratori nel corso del 2020, anche a seguito dell’impatto della pandemia e delle restrizioni ai movimenti. Analizziamo e commentiamo i risultati più interessanti emersi dall’indagine con il presidente dell’associazione Alessandro Golinelli.
Come è nata l’idea della ricerca Kantar e quali obiettivi si è posta?
Eravamo curiosi di indagare come e se la diffusione del Covid-19 avesse avuto un impatto sul comsuportamento d’acquisto dei consumatori di integratori alimentari. Per farlo, abbiamo commissionato a Kantar una ricerca che avesse proprio questo obiettivo. Sono 1000 le persone che all’inizio di quest’anno si sono rese disponibili a rispondere alle nostre domande, permettendoci di fotografare l’attuale situazione italiana.
Quali sono i punti più salienti che emergono sui consumatori di integratori?
Innanzitutto, l’analisi evidenzia come la preoccupazione sanitaria abbia portato a un cambiamento nelle modalità di acquisto e a una maggiore attenzione alla salute. Dei nostri intervistati, l’88% consumava integratori anche prima della pandemia. Il restante 12% è stato definito new comers, ovvero persone che non li avevano mai assunti prima. Questo porta a un dato interessante: 1 italiano su 10 è entrato nel mondo degli integratori alimentari in questo particolare periodo. La ricerca ci ha permesso, inoltre, di individuare il motivo per cui sono stati principalmente acquistati integratori durante la pandemia: in ottica di prevenzione (58%) o come rimedio a disturbi (42%). Più nello specifico, le tre principali ragioni di utilizzo sono state: contrastare il senso di stanchezza, rafforzare le difese immunitarie e sentirsi più in forma. I dati raccolti ci hanno permesso, infine, di confrontare la situazione attuale con il periodo pre-Covid. Tra coloro che già acquistavano prima della pandemia, infatti, è aumentata la regolarità di assunzione e l’utilizzo di integratori più in una logica di prevenzione, facendo maggiore attenzione alla salute dei propri familiari. Per quanto riguarda il canale d’acquisto, l’e-commerce sembra aver conquistato molti consumatori, i quali si sono dichiarati propensi a mantenere questa abitudine anche in futuro.
Quanto è evoluto il livello di conoscenza e attenzione dei consumatori nei confronti degli integratori?
L’acquisto degli integratori è un momento pianificato per l’86% dei nostri intervistati. Promozione e presenza di un promoter, infatti, non sembrano avere un ruolo rilevante nell’intercettare lo shopper che non ha già pianificato l’acquisto. La fotografia dei consumatori che emerge da questa ricerca è chiara. Si tratta soprattutto di acquirenti responsabili, che percepiscono gli integratori come complementari a una corretta alimentazione e non come sostituti a uno stile di vita equilibrato. La pandemia ha certamente puntato i riflettori sul tema salute, che si è confermato in un consumo consapevole degli integratori.
Quali sono le leve che spingono all’acquisto?
Convenienza, comodità e risparmio di tempo sono chiaramente i principali driver di scelta dell’e-commerce e del canale GDO. Presenza, competenza ed esperienza del personale, al contrario, contraddistinguono farmacie e parafarmacie.
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