Arriva l’estate: prepariamoci all’esposizione al sole
Arriva l’estate e con essa il desiderio di tutti di abbronzarsi, grazie alle sfumature che il sole regala alla nostra pelle facendoci sentire più belli e ammirati! Ma i raggi del sole portano benefici anche al corpo in generale, stimolando per esempio la vitamina D, elemento indispensabile per lo sviluppo e l’irrobustimento delle ossa; migliorando alcuni disturbi dermatologici come l’acne, la Dermatite seborroica, la psoriasi; e infine alleviando i dolori reumatici. Senza dimenticare che influiscono positivamente anche sull’umore aumentando i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che svolge un ruolo importante nella regolazione del sonno, della sessualità e dell’appetito, oltre che del nostro stato d’animo.
La pelle è, però, l’organo più esteso e la sua funzione barriera è vitale per proteggere il corpo dalle aggressioni esterne; ecco perché se anche il sole fa bene, occorre esporsi con attenzione. Perché senza un’adeguata protezione i raggi solari possono provocare danni all’epidermide, dalla formazione di eritemi, alle allergie, all’invecchiamento precoce fino a veri e propri disturbi cutanei più seri come il tumore.
Il primo passo importante è quello di proteggere la pelle con il solare, come raccomandano tutti i dermatologi. La capacità schermante di questi prodotti è indicata da un numero preceduto da una sigla (FP fattore di protezione o Ip indice di protezione). Il fattore di protezione solare è poi espresso in livelli: basso (numeri 6,8,10), alto (da 15 a 25), molto alto (50+). Per aiutare la pelle ad abituarsi al sole è consigliabile anche l’assunzione di integratori a base di vitamine, betacarotene ed estratti vegetali che non sostituiscono il solare, ma ne rinforzano le difese cutanee nei confronti del fotoinvecchiamento, preservando la cute da eritemi, macchie scure, rughe. Contemporaneamente preparano la pelle a una pigmentazione omogenea, intensa e prolungata nel tempo. Va ricordato che vanno assunti sempre un mese prima delle vacanze e per tutta la durata dell’esposizione.
Sfatiamo la convinzione che i solari non facciano abbronzare! Usando solari con protezione media o alta ci si abbronza ugualmente, ma in modo più “dolce” e senza causare stress alla pelle: più graduale è l’approccio con il sole, più intensa, sicura e duratura sarà l’abbronzatura!
La capacità di abbronzatura dipende, infatti, dalla quantità di melanina – pigmento che dà all’epidermide il caratteristico colore scuro – che ciascuno è in grado di produrre. Dopo la prima esposizione la cute diventa rossa, la cosiddetta pigmentazione immediata che scompare nel giro di alcune ore. Esponendosi nei giorni successivi lo strato più superficiale dell’epidermide diventa più resistente, mentre i melanociti – le cellule che producono la melanina – creano a poco a poco l’abbronzatura.
Infine, non va dimenticata l’applicazione del doposole. Idratanti, nutrienti e rinfrescanti che proteggono la cute dai danni dei raggi ultravioletti prevenendone l’invecchiamento precoce ed esaltando l’abbronzatura, così come è importante reintegrare, bevendo molta acqua, i liquidi che si perdono esponendosi al sole.
Non dimentichiamoci dei capelli. D’estate non si può dimenticare la protezione dei capelli: i raggi ultravioletti ne danneggiano il fusto e il bulbo, accelerando il processo di invecchiamento e quindi la caduta. A ciò si aggiunge il vento e la salsedine che li inaridiscono. Prima dell’esposizione è quindi consigliabile assumere integratori e antiossidanti per rinforzare il cuoio capelluto e proteggerli con prodotti specifici come spray, gel, oli da scegliere in base al proprio tipo di capello.
Proteggiamo anche i nostri occhi. La luce abbagliante del sole in estate può creare più di un problema alla vista, in particolare cornea e retina sono le parti più esposte al rischio. Ma anche la pelle intorno agli occhi: proprio d’estate infatti si formano le cosiddette e tanto odiate “zampe di gallina”! E’ soprattutto d’estate che i nostri occhi sono sottoposti alle sollecitazioni luminose che possono creare rischi alla vista: è sufficiente uno sguardo verso il sole a occhio nudo per provocare il fenomeno dell’abbagliamento. Questo succede perché l’occhio esposto direttamente al sole viene inondato contemporaneamente da tutti i colori, il cervello ne registra la somma, che equivale al bianco, e si scatena l’abbagliamento. Con l’esposizione diretta, i raggi del sole colpiscono la zona centrale della retina, detta macula che è fornita di fotorecettori che, durante l’abbagliamento, per reazione fotochimica si svuotano dei loro pigmenti. Occorrono parecchi secondi per consentire ai fotorecettori dei coni di ricaricarsi di pigmenti e restituire la vista normale.
In natura oltre ai raggi che formano i colori, quindi ben visibili, ce ne sono altri che l’occhio non è in grado di percepire: si tratta degli infrarossi e degli ultravioletti, invisibili ma molto pericolosi in quanto possono provocare microlacerazioni della cornea (cheratiti). Gli ultravioletti in particolare agiscono come ossidante delle cellule, favorendo il loro invecchiamento. Un efficace prevenzione e aiuto può venire dall’assunzione di antiossidanti specifici, con integratori di Vitamina A, C ed E., che contengono anche la luteina, un carotenoide in grado di contrastare l’azione degli ultravioletti.
E’ assolutamente consigliabile utilizzare gli occhiali e soltanto quelli omologati (con stampigliatura ben visibile del marchio CE), in grado di neutralizzare i raggi ultravioletti, i più temibili. Anche la pelle intorno agli occhi risente dell’eccessiva esposizione al sole. Per reazione naturale siamo infatti portati a proteggerci dalla forte luce contraendo i muscoli attorno agli occhi. Col tempo questa ripetitiva stimolazione muscolare contribuisce alla creazione di solchi rugosi definiti “zampe di gallina”. Oltre agli occhiali da sole, si consiglia l’uso di creme ad alta protezione da spalmare in quantità attorno agli occhi; e per evitare degenerazioni cutanee si raccomanda l’assunzione di sostanze antiossidanti.
I raggi solari non tutti uguali e provocano differenti effetti sulla pelle. L’intensità delle radiazioni solari varia durante la giornata. Sono due le fasce orarie ideali per esporsi al sole, stimolando la pelle ad abbronzarsi: le prime ore del mattino fino alle ore 11.00 e il tardo pomeriggio dopo le ore 17.00. Meglio evitare dalle 12.00 alle 15.00 quando il sole è molto forte.
Raggi Infrarossi | Raggi ultravioletti possono rappresentare un rischio per l’epidermide e si dividono in |
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Generano calore, ma non sono particolarmente nocivi. Contribuiscono però a provocare la disidratazione e ad alterare la capacità dell’organismo di regolare la temperatura. La vasodilatazione provocata dal calore può invece essere dannosa per chi soffre di vene varicose. | UVA Sono la componente più numerosa della radiazione solare e stimolano la melanogenesi il meccanismo naturale che la cute mette in atto, determinando la formazione dei pigmenti della melanina e di quella che viene più comunemente denominata come abbronzatura. Questi raggi penetrano in profondità la cute e possono danneggiare le strutture di sostegno (collagene ed elastina), provocando l’invecchiamento cutaneo e accentuando le rughe. |
UVB Penetrano la cute solo parzialmente, ma sono i principali responsabili di eritemi e scottature. Come effetto a lungo termine possono causare tumori cutanei. |
UVC Sono molto aggressivi ma non raggiungono la terra perché trattenuti dalla fascia di ozono dell’atmosfera |