Omega 3: risparmio di 1,3 miliardi di euro con un consumo più diffuso

Un consumo regolare di integratori alimentari di Omega 3 nella popolazione over 55 anni può determinare un risparmio ai sistemi sanitari europei di quasi 13 miliardi di euro l’ anno. Oltre 1,3 miliardi in Italia. È quanto emerge dallo studio “Il risparmio sulla spesa sanitaria degli integratori alimentari di Omega 3 nell’Unione Europea” realizzato dall’istituto di ricerca e consulenza  Frost & Sullivan e commissionato da Food Supplements Europe.  L’analisi indica che un consumo giornaliero più diffuso di mille mg di olio di pesce con Omega 3 Epa + Dha (quantitativo difficilmente raggiungibile con la normale alimentazione) negli individui over 55 si tradurrebbe in oltre 1,5 milioni di ricoveri per eventi cardiovascolari in meno in tutta l’Ue da adesso fino al 2020.

Lo studio ha dimostrato che il risparmio annuale grazie a un uso regolare più diffuso di integratori di Omega 3 varia nei diversi Stati dell’Ue: i maggiori benefici si avrebbero in Germania dove si potrebbero risparmiare 3,86 miliardi di euro l’anno.

«Si tratta di uno studio obiettivo – ha commentato  Alessandro Colombo, Presidente di Integratori Italiia di Aiipa, membro di Food Supplement Europe – basato su dati ufficiali e condotto in maniera professionale da un team di ricerca indipendente, che ha usato una metodologia e tecniche di analisi rigorose. Indica in modo forte e chiaro che gli integratori alimentari di Omega 3 possono rappresentare un aiuto concreto».

http://www.healthdesk.it/prevenzione/omega-3-risparmio-13-miliardi-euro-consumo-pi-diffuso

Le News del Sole 24Ore – Omega 3, Aiipa: «Con un consumo più diffuso di integratori risparmi per 1,3 mld»

Il mercato degli integratori in Italia è una realtà oggi molto importante: nel nostro Paese, 8 persone su 10 fanno uso di integratori, per mantenere il proprio stato di benessere in diverse fasi della vita. Una vita che, in media, diventa sempre più lunga: secondo un recente studio dell’Istat, l’Italia è infatti il Paese Ue con l’età media più alta (44,4 anni) e con il record di ultrasessantacinquenni (21.2%) e di ultraottantacinquenni (3%). Non solo: è aumentata anche l’aspettativa di vita, sia per gli uomini (83 anni) che per le donne (87 anni).

Tuttavia, a fronte di questi dati, gli “anni attesi di buona salute”, a 65 anni sono solo 10 per gli uomini, e solo 13 per le donne, mentre a quella età diventano sempre più frequenti le ospedalizzazioni causate da patologie croniche ad elevato impatto socio-economico, come quelle cardiovascolari, metaboliche e tumorali. Oltre la soglia dei 65 anni, infatti, come emerge anche dal Rapporto OsMed del 2014 di Aifa, la spesa farmaceutica del Ssn per ogni individuo è superiore di oltre sei volte rispetto alla spesa sostenuta per le fasce d’età inferiori.

Per questo negli ultimi anni alcuni studi hanno iniziato a simulare il possibile risparmio economico legato all’utilizzo di alcune sostanze nutritive – a scopo preventivo – presenti abitualmente negli integratori, in popolazioni con più di 55 anni.

Ne è un esempio importante il recentissimo studio “Il risparmio sulla spesa sanitaria degli integratori alimentari di Omega 3 nell’Unione Europea” realizzato dall’istituto di ricerca e consulenza Frost & Sullivan e commissionato da Food Supplements Europe (Associazione europea alla quale aderisce Integratori Italia).

Sulla base di pubblicazioni e dati ufficiali, i ricercatori hanno studiato i benefici economici del consumo di integratori alimentari di Omega 3 EPA + DHA fra gli individui over 55, gruppo demografico pari a 157,6 milioni di persone nella popolazione europea (il 31% del totale), considerato a più alto rischio di sviluppare nel tempo patologie cardiovascolari (CVD).

I risultati hanno evidenziato che un consumo regolare di integratori alimentari di Omega 3 in questa fascia di popolazione può ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, determinando un risparmio ai sistemi sanitari europei di quasi 13 miliardi di euro l’anno per minori ospedalizzazioni.

Complessivamente, si stima che nell’Ue, fra il 2016 e il 2020, il 24% della popolazione over 55 (cioè 38,4 milioni di persone) sia a rischio di eventi cardiovascolari con relativa ospedalizzazione, condizione il cui costo, nei 5 anni considerati, è pari a 34.637 euro per evento, per un totale di 1.328 miliardi.

La simulazione indica che un consumo giornaliero di un integratore a base di 1.0 g di olio di pesce con Omega 3 EPA + DHA (quantitativo difficilmente raggiungibile anche con una alimentazione ricca di cibi contenenti omega 3 come il pesce e la frutta secca ) negli individui over 55 si tradurrebbe in oltre 1,5 milioni di ricoveri per eventi cardiovascolari in meno in tutta l’Ue da adesso fino al 2020, generando un risparmio totale di 64,5 miliardi di euro per minori ospedalizzazioni, pari a 12,9 miliardi l’anno. Detraendo i costi per l’acquisto degli integratori di omega 3, il risparmio netto ammonterebbe a circa 7,3 miliardi di euro/anno.

In Italia l’utilizzo di 1.0 g di olio di pesce con Omega 3 EPA + DHA nella popolazione over 55 si tradurrebbe in un risparmio per minori ospedalizzazioni di oltre 1,3 miliardi di euro l’anno (oltre 720 milioni di risparmio netti/anno , detraendo i costi degli integratori di omega 3).

Riteniamo importante che questo nuovo concetto di “prevenzione primaria” per patologie croniche con l’uso di specifici integratori venga diffuso a livello europeo e nazionale perché potrebbe essere in grado di generare un impatto positivo sulla salute delle persone, riducendo nel contempo significativamente il peso della spesa sui sistemi sanitari.

Come sono stati raccolti ed elaborati i dati per la ricerca di F&S
Per comprendere l’effetto preventivo dell’uso di integratori alimentari di omega 3 al verificarsi di un evento CVD è stato utilizzato un approccio di revisione sistematica a effetti casuali. Sono state condotte ricerche sulla letteratura e sono stati individuati 18 studi randomizzati controllati (RCT) che testavano la presenza di una relazione fra l’assunzione di omega 3 EPA + DHA e la riduzione di un evento CVD. I risultati dello studio sono stati aggregati ed è stata evidenziata una diminuzione relativa di rischio prevista, di seguito usata come input per il modello di uno scenario economico teorico che ha determinato la differenza fra costi e benefici che i policy maker della sanità in Ue potrebbero aspettarsi se tutta la popolazione target (over 55) assumesse giornalmente 1 grammo di omega 3.

Come sono stati raccolti ed elaborati i dati per la ricerca di F&S
In conclusione, gli elementi emersi dallo studio indicano come gli integratori a base di Omega 3 potrebbero contribuire non solo a migliorare lo stato di salute di soggetti in età a rischio di sviluppare eventi cardiovascolari, ma anche a ridurre la spesa sanitaria pubblica e l’impatto sociale che questa malattia comporta.

Per questo Integratori Italia è impegnata nella costruzione di un ambiente favorevole allo sviluppo del mercato degli integratori alimentari, non solo come strumenti di mantenimento del benessere (in associazione ad una dieta equilibrata e varia e nel rispetto di uno stile di vita salutare), ma anche promuovendo il loro possibile ruolo positivo nel prevenire alcune patologie croniche e ridurre i costi della sanità pubblica. Auspichiamo nel nostro Paese l’apertura di un Tavolo di lavoro pubblico privato per un’analisi approfondita finalizzata alla realizzazione di un piano di intervento educativo nazionale, che dovrebbe focalizzarsi sia sul corretto stile di vita, sia sull’integrazione di quelle sostanze con comprovata efficacia di prevenzione primaria in particolari segmenti di popolazione a rischio.

Il report Frost & Sullivan rappresenta per il nostro sistema sanitario uno stimolo e una riflessione per un ulteriore passo avanti in questa direzione.

https://www.federfarma.it/Edicola/Sole-24Ore-News/VisualizzaNews.aspx?type=Sole24Ore&key=AD9pNoz

Integratori di Omega 3: da consumo in over 55 risparmio di 1,3 miliardi di euro

Con un consumo più diffuso di integratori a base di omega 3 negli over 55, è possibile prevedere un risparmio di 1,3 miliardi di euro in Italia e di 13 miliardi di euro in Europa, grazie a minori problemi cardiovascolari. A dirlo sono i risultati del nuovo studio di Frost & Sullivan presentati in Italia da Integratori Italia. A segnalare il dato emerso dallo studio “Il risparmio sulla spesa sanitaria degli integratori alimentari di Omega 3 nell’Unione Europea” commissionato da Food Supplements Europe è l’Osservatorio di Integratori Italia di Aiipa. «Sulla base di pubblicazioni e dati ufficiali» si legge in una nota «i ricercatori hanno studiato i benefici economici del consumo di integratori alimentari di Omega 3 Epa+Dha fra gli individui over 55, il gruppo demografico, pari a 157,6 milioni di persone nella popolazione europea (il 31% del totale), considerato ad alto rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari (Cvd). Complessivamente, si stima che in Unione Europea, fra il 2016 e il 2020, il 24% della popolazione over 55 (cioè 38,4 milioni di persone) è a rischio di evento cardiovascolare con relativa ospedalizzazione, condizione il cui costo, nei 5 anni considerati, è pari a €34.637 per evento, per un totale di €1.328 miliardi.

L’analisi indica che un consumo giornaliero più diffuso di 1.000 mg di olio di pesce con Omega 3 EPA + DHA (quantitativo difficilmente raggiungibile con la normale alimentazione) negli individui over 55 si tradurrebbe in oltre 1,5 milioni di ricoveri per eventi cardiovascolari in meno in tutta l’UE da adesso fino al 2020, generando un risparmio totale di €64,5 miliardi, pari a €12,9 miliardi l’anno. Detraendo i costi per l’acquisto degli integratori di omega 3, il risparmio netto ammonterebbe a circa 7,3 miliardi di euro». Secondo Alessandro Colombo, Presidente di Integratori Italia di Aiipa è «lo studio mostra chiaramente che incoraggiare gli individui over 55 a usare regolarmente integratori alimentari di Omega 3 per ridurre il rischio di sviluppare Cvd potrebbe consentire di risparmiare miliardi di euro. Riteniamo importante che questo messaggio venga diffuso sia nei Paesi europei che a livello nazionale, anche tramite i professionisti del settore».

http://www.farmacista33.it/integratori-di-omega-da-consumo-in-over-risparmio-di-miliardi-di-euro/pianeta-farmaco/news–37318.html

E’ on-line la pagina Facebook Integratori&Benessere di INTEGRATORI ITALIA

Da martedì 6 settembre è on-line la pagina Facebook Integratori&Benessere: https://www.facebook.com/integratoribenessere/

Integratori&Benessere è uno spazio di INTEGRATORI ITALIA, nato per condividere informazioni scientifiche, cultura e curiosità sul mondo degli integratori.

La comunicazione efficace al consumatore è il tema del secondo modulo del corso Farmintegra

Ha preso il via il secondo modulo del corso Farmintegra, progetto formativo rivolto ai farmacisti e dedicato agli integratori alimentari organizzato da Federfarma e Integratori Italia – AIIPA.

Tema delle lezioni: la comunicazione efficace al consumatore, requisito essenziale per differenziarsi sul mercato e fidelizzare i propri clienti.Il corso, erogato in modalità FAD con crediti ECM, è offerto gratuitamente a tutti i titolari di farmacia aderenti a Federfarma ai loro collaboratori. A oggi hanno partecipato circa 3.000 professionisti.

Durante il secondo modulo saranno analizzate le fasi del modello di consiglio al cliente, con un focus particolare sull’analisi dei bisogni del consumatore.

Dalla ricerca Eurisko 2016 commissionata da Integratori Italia – AIIPA è emerso che le tre funzioni maggiormente attribuite dagli italiani agli integratori alimentari sono quelle diintegrare carenze alimentari, rinforzare l’organismo in situazioni di stanchezza e stress e supportare l’organismo durante l’attività sportiva. Inoltre, il 42% degli intervistati ha dichiarato di essere interessata ad avere maggiori informazioni sul tema integratori, in particolar modo sui loro benefici per l’organismo, sui rischi e le controindicazioni e sulle modalità di utilizzo.

Il farmacista assume dunque un ruolo fondamentale in tal senso, potendo offrire al cliente dei consigli in modo attivo, ossia a seguito di una sua esplicita richiesta, e in modo visivo, attraverso un corretto lay out che espliciti i servizi commerciali e promozionali presenti nel punto vendita.

Le lezioni di questo secondo modulo del corso hanno pertanto lo scopo di far raggiungere ai partecipanti tre obiettivi minimi: la soddisfazione del cliente e la sua fidelizzazione, il cross selling e quindi il miglioramento del business della farmacia, e la crescita e soddisfazione professionale dei collaboratori.

http://www.farmacianews.it/la-comunicazione-efficace-al-consumatore-tema-del-secondo-modulo-del-corso-farmintegra/

Rassegna Stampa – Review scientifica sull’integrazione alimentare: stato dell’arte alla luce delle evidenze scientifiche

Integratori alimentari: la review scientifica che mette in luce benefici e vantaggi per tutte le età

LE EVIDENZE SCIENTIFICHE CI GUIDANO AL CORRETTO USO. 

L’ITALIA CAPOFILA IN EUROPA PER LA SICUREZZA

Milano, 23 giugno 2016 – INTEGRATORI ITALIA presenta oggi un importante passo avanti nella conoscenza del ruolo e delle evidenze scientifiche sull’integrazione alimentare, uno stato dell’arte delle evidenze scientifiche più significative e sulle frontiere più promettenti dell’alimentazione e della salute.  Un pool di otto tra i maggiori esperti italiani ha realizzato, dopo oltre un anno di lavoro, la prima edizione della Review sull’Integrazione Alimentare che fa chiarezza sia su principi attivi che sulle diverse esigenze nelle varie fasi della vita. Numerosi e ampi i temi trattati: ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita; integratori a base di vitamine e minerali, estratti vegetali e probiotici; integratori per la salute e la bellezza della donna; integratori e loro ruolo per la salute cardiovascolare e per contrastare il declino cognitivo; qualità e sicurezza.

La missione di INTEGRATORI ITALIA di AIIPA è di “contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell’ integratore alimentare, per favorire scelte sempre più consapevoli  del consumatore e lo sviluppo di questo settore in Italia – afferma Alessandro Colombo, Presidente di INTEGRATORI ITALIA, che precisa: “Siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzare quest’opera, che certamente non esaurisce un tema così ampio ma che costituisce un passo avanti per fare il punto e contribuire alla conoscenza scientifica sul ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita”.

Da diversi anni la ricerca scientifica si è data l’obiettivo di validare il ruolo delle sostanze presenti negli integratori alimentari nel coadiuvare le funzioni fisiologiche in soggetti sani. Nonostante la difficoltà oggettiva di dimostrare scientificamente un beneficio clinicamente rilevante sul mantenimento dello stato di salute e del benessere, possiamo oggi disporre di un significativo numero di pubblicazioni di alto livello qualitativo che conferma quanto i diversi componenti degli integratori, dalle vitamine e minerali, ai prebiotici e probiotici, agli estratti vegetali sino alle numerose molecole biologicamente attive derivate dagli organismi animali e vegetali, svolgano effettivamente tale ruolo.

Uno stile di vita sano, costruito su una dieta controllata e varia, un costante esercizio fisico e l’adozione di comportamenti virtuosi per la salute, evitando un eccessivo consumo di alcool e il fumo, rappresentano la base irrinunciabile del mantenimento della salute in ogni fase della vita di persone giovani, adulti o anziani. Esistono però periodi nei quali il nostro stato di benessere viene messo alla prova, e  può essere necessario integrare la nostra dieta con elementi concentrati di sostanze che si sono dimostrate utili per affrontare al meglio determinate situazioni. L’uso oramai molto diffuso nel nostro Paese di questi alimenti “particolari” che offrono benefici funzionali è diventato una conferma indiretta dei vantaggi che gli integratori offrono per il mantenimento dello stato di benessere dell’individuo.

Una recente ricerca di GfK Eurisko per INTEGRATORI ITALIA sul tema “Il mondo degli integratori alimentari” ha infatti evidenziato non solo  che sette italiani su dieci hanno usato un integratore alimentare, ma anche  l’elevato livello di interesse dei consumatori ad avere informazioni sugli integratori: oltre quattro persone su dieci desiderano ricevere consigli e notizie, in particolar modo sui benefici per l’organismo, sui rischi e le controindicazioni, sul corretto utilizzo e sui diversi  principi attivi. Su questo fronte, giocano un ruolo fondamentale il medico di medicina generale – che è, infatti, secondo il 53% degli intervistati interessati a ricevere informazioni sugli integratori, la prima fonte informativa – seguito dai medici specialisti e dal farmacista (citati dal 49% della popolazione); segue in termini di importanza il web con il 40% di risposte.

Per rispondere sempre più e sempre meglio a tali bisogni informativi – conclude Colombo – abbiamo realizzato questo progetto, che ci auguriamo possa costituire un utile complemento a supporto dell’attività di counselling dei professionisti della salute e un ulteriore stimolo alle accresciute esigenze di informazione da parte di consumatori e media.

“Sebbene l’adozione di uno stile alimentare vario ed equilibrato sia ritenuta sufficiente per garantire i nutrienti necessari, sempre più osservazioni epidemiologiche supportano la necessità di una maggiore attenzione alla copertura del fabbisogno nutrizionale e al sostegno delle funzioni fisiologiche  – afferma Franca Marangoni, Responsabile Ricerca Nutrition Foundation of Italy. Gli integratori possono rappresentare una valida e sicura opportunità per favorire l’assunzione ottimale di uno o più sostanze e il sostegno di funzioni fisiologiche, contribuendo anche alla prevenzione di fattori di rischio di malattia. Ad esempio nel Physicians’ Health Study, uno tra i maggiori studi di intervento condotti recentemente, su una popolazione di oltre 14.000 medici americani di 50 anni o più seguiti per 11 anni, l’assunzione di un multivitaminico è risultata associata a una riduzione, modesta ma significativa, del rischio di tumori, soprattutto tra i soggetti in età più avanzata”.

PER INVECCHIARE BENE

Come invecchiare in salute, oggi? “Le principali direttrici della ricerca biochimica dell’invecchiamento sono indirizzate nella riduzione dell’infiammazione silente, dei processi perossidativi e nella necessità di mantenere l’efficienza mitocondriale, vero motore della cellula”– sottolinea Benvenuto Cestaro, Direttore della Scuola di Specialità in Scienza dell’Alimentazione dell’Università degli Studi di Milano. L’infiammazione silente è il primo mezzo di difesa dell’organismo per inattivare virus, batteri, allergeni ambientali. Si tratta di un processo di bassa intensità ma cronico, che può portare ad un esaurimento del sistema immunitario. Per contrastarlo, è utile una dieta antiinfiammatoria, con limitata assunzione di acidi grassi idrogenati, acidi grassi saturi e acidi grassi omega-6 (privilegiando quelli monoinsaturi come l’olio di oliva), una ridotta assunzione di zuccheri semplici e un incremento di carboidrati integrali. Utile anche l’integrazione a base di acido linolenico, cardiolipine e/o specifici fosfolipidi precursori delle cardiolipine, che si sta rivelando di estrema utilità a prevenire e riparare i danni mitocondriali.”

ALLEATI DEL CERVELLO

A proposito di invecchiamento e declino cognitivo, Giovanni Scapagnini, Associato di Biochimica Clinica al Dipartimento Scienze per la Salute dell’Università degli Studi del Molise, precisa: “Il cervello è estremamente esposto allo stress ossidativo e di conseguenza invecchia più precocemente; la dieta rappresenta uno tra i fattori più in grado di influenzare il nostro stato di salute e la qualità del l’invecchiamento. Oltre al glucosio, da cui dipendono le funzioni cerebrali, risultano fondamentali per una corretta fisiologia neuronale le vitamine, in particolare del gruppo B, gli omega 3 per la trasmissione dell’impulso nervoso, la memoria e l’apprendimento; i fosfolipidi, alla base della struttura delle membrane cellulari; L-acetil carnitina (LAC), assimilabile anche attraverso il cibo e la supplementazione, per la sua azione neuroprotettiva. Ulteriori sostanze “non nutrienti” che hanno evidenziato capacità di ridurre il danno ossidativo, sostenere il normale tono dell’umore e migliorare le capacità mnemoniche sono le antocianine e le procianidine del mirtillo, le catechine del tè, i flavanoli del cacao, il resveratrolo e la curcumina, le epicatechine del cacao e l’omotaurina, presente in alcune alghe marine.

AMICI DEL CUORE

“Stile di vita corretto e alimentazione equilibrata, con il supporto di una appropriata supplementazione, sono efficaci anche sul fronte della prevenzione delle malattie, ad esempio di quelle cardiovascolari – sottolinea Andrea Poli, Presidente Nutrition Foundation of Italy. Le osservazioni epidemiologiche e i grandi studi di intervento hanno documentato l’importanza della gestione del profilo lipidico, principale fattore di rischio per le malattie coronariche. Numerosi integratori alimentari sono dotati di una documentata efficacia su tale parametro: tra questi, particolarmente promettenti sono i fitosteroli, gli integratori a base di riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina, i grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3”.

PER LA SALUTE E LA BELLEZZA DELLE DONNE

“Per quanto riguarda la salute della donna, meno colpita dai problemi cardiovascolari, lo stile di vita oggi però la espone comunque a fattori di rischio importanti, come stress, alimentazione irregolare, scarsa attività fisica e fumo. Molto studi evidenziano una carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico,  calcio, magnesio e molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale che in età adulta – afferma Vincenzo de Leo, Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo, Sezione di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Siena. La ricerca oggi ci sta dando interessanti riscontri da integratori alimentari contenenti specifiche sostanze naturali, come ad esempio la cannella per la dismenorrea, trattamenti a base di vitamina B1 per alleviare i sintomi fisici e psichici della sindrome premestruale, fitoestrogeni di origine vegetale in associazione a calcio, vit. D, agnocasto, iperico per contrastare i sintomi neurovegetativi nella delicata fase della vita legata alla menopausa. Interessanti anche i dati relativi a sostanze come la caffeina, il retinolo, il loto (Nelumbo nucifera), la carnitina per il trattamento della cellulite, problema che inizia solitamente nel periodo dell’adolescenza ed è presente a vari gradi in circa il 90% delle donne.

GLI ITALIANI AMANO I BOTANICALS

Un approfondimento speciale meritano gli integratori a base di erbe, che stanno trovando un largo consenso nella popolazione generale e che sempre più entrano a far parte delle abitudini quotidiane. Patrizia Restani, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università  degli Studi di Milano, commenta: “Per inquadrare il mercato degli integratori a base di piante, sono interessanti i risultati del Progetto PlantLIBRA, che ha coinvolto 2400 consumatori in 6 paesi europei – Finlandia, Germania, Italia, Romania, Spagna, UK – e che nel nostro Paese ha interessato quattro città: Milano, Venezia, Roma e Catania. Emerge un profilo del consumatore di integratori a base di erbe mediamente colto e con uno sano stile di vita; il 71% degli intervistati ha un livello di istruzione medio o alto, il 63% fa attività fisica moderata, il 65% è normopeso, il 48% non fuma.  Oltre l’80% dei consumatori ha dichiarato di trarre beneficio dall’uso di integratori a base di erbe, sempre o talvolta. Le piante più amate e richieste degli italiani: Aloe, Finocchio, Valeriana, Ginseng, Mirtillo, Passiflora, Melissa, Guaranà, Tarassaco, Carciofo (www.plantlibra.eu).

I PROBIOTICI AL SERVIZIO DI SALUTE E BENESSERE

Un altro ambito che riveste grande interesse in termini di ricerca e innovazione, nonché di grande richiesta da parte dei consumatori, è quello dei probiotici, definiti da FAO/OMS nel 2001 come “microrganismi vivi e vitali al momento dell’uso, la cui efficacia è legata al consumo di una adeguata quantità e il cui uso deve portare un beneficio per la salute o il benessere”. A questo proposito Lorenzo Morelli, Preside Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza precisa: “La ricerca da 20 anni  ritiene quello dei probiotici un settore in cui investire risorse per l’avanzamento delle conoscenze del rapporto fra  salute e batteri, identificando questi ultimi non più nei soli agenti patogeni bensì come potenziali mezzi per il mantenimento di un buono stato di salute. Tuttavia, pur a fronte dell’imponente quantità di ricerca e sviluppo svolta, allo stato dell’arte l’unico claim ammesso da EFSA è relativo all’azione idrolitica sul lattosio delle colture batteriche usate per produrre lo yogurt”. Prosegue:” Oggi le linee di ricerca ammissibili sui probiotici secondo EFSA sono principalmente focalizzate sulle aree:  discomfort gastro-intestinale (adulti affetti da sindrome da colon irritabile, neonati con coliche gassose); difese immunitarie contro agenti patogeni (i probiotici si sono rivelati utili nella riduzione delle infezioni delle vie respiratore superiori e nell’incidenza delle infezioni da Clostridium difficile) e benefici nella risposta agli allergeni”.

QUALITA’ E SICUREZZA DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI: ITALIA CAPOFILA D’EUROPA

Concludiamo con un punto fermo che riguarda la sicurezza degli integratori alimentari, a cura di Giancarlo Cravotto, Direttore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco,  dell’Università degli Studi di Torino, che commenta: “La forza del sistema di sicurezza italiano per alimenti ed integratori è diventato un riferimento per molti Paesi: la nostra organizzazione è basata su un modello “one health” dove la visione è unitaria, quindi una sola salute che include tutta la catena alimentare, dal ciclo di vita di vegetali e animali arrivando all’uomo. E’ un processo pianificato e controllato dai campi alla tavola, attuato sulla base delle direttive e regolamenti UE; la direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo – recepita in  Italia con il decreto legislativo n. 169 del 21 maggio 2004 – l’impegno scientifico e di verifica di EFSA, l’istituzione di riferimento per la valutazione del rischio per la sicurezza di alimenti nell’UE, la legislazione alimentare italiana ed europea, hanno costruito un’architettura di protezione e di garanzie per il consumatore italiano unica; i produttori di integratori alimentari in Italia vantano un elevato standard produttivo e un efficiente sistema di assicurazione della qualità, che li colloca ai primi posti in Europa. Non dimentichiamo infine che l’Italia è una tra le nazioni tecnologicamente più avanzate per lo sviluppo di protocolli di “green extraction”: selettivi, efficienti e a basso impatto ambientale”.

Per ulteriori informazioni

Ketchum

Chiara Gallarini 340 6693919

Angela Sirago 02 62411911

www.integratoriebenessere.it; www.integratoriitalia.it

Review scientifica sull’integrazione alimentare: stato dell’arte alla luce delle evidenze scientifiche

Abbiamo il piacere di presentare la prima edizione del documento “Review Scientifica sull’Integrazione Alimentare”, realizzato per INTEGRATORI ITALIA – AIIPA da un pool tra i maggiori esperti italiani sui temi della nutrizione e della salute.
La Review presenta lo stato dell’arte delle evidenze scientifiche più significative della ricerca (sperimentale e clinica) su diverse sostanze presenti negli integratori alimentari, sia per alcuni temi specifici che per particolari periodi della vita dell’uomo e della donna. […]

Scarica il file:

REVIEW SCIENTIFICA SULL’INTEGRAZIONE ALIMENTARE: STATO DELL’ARTE ALLA LUCE DELLE EVIDENZE SCIENTIFICHE

Integratori, in 20 anni quadruplica il consumo tra gli over 55

Sono i maggiori utilizzatori di vitamine e sali minerali. Gli italiani comprano anche molti fermenti lattici e spendono in tutti questi prodotti quasi 3 miliardi di euro. Siamo primo mercato in Europa

Gli italiani, quando si tratta di salute, non badano a spese. O almeno ci provano. E anche durante la crisi hanno continuato a comprare integratori. Soprattutto i connazionali tra i 55 anni di età fino ai 74. Quasi uno su due, secondo una ricerca di Gfk Eurisco, assume multivitaminici. E in vent’anni ne ha  quadruplicato i consumi. Anche grazie a loro gli integratori hanno prodotto nel 2015 un giro d’affari in crescita di un 8 per cento rispetto all’anno prima, raggiungendo i 2,8 miliardi di euro. Ricavi realizzati attraverso la vendita in farmacia, parafarmacia e supermercati.

Soprattutto le farmacie ispirano fiducia. É da questo canale che arrivano l’84 per cento degli incassi (dati Ims). Non è un caso che oggi quello italiano sia il mercato degli integratori più grande d’Europa. “Vendiamo bene i prodotti multivitaminici e i minerali che valgono 550 milioni di euro ma soprattutto utilizziamo, più che in altre nazioni, i probiotici(fermenti lattici): nel 2015 ne sono stati venduti 500 milioni di euro”, racconta Alessandro Colombo, presidente di INTEGRATORI ITALIA, associazione che fa parte di AIIPA e che, in ambito Confindustria, rappresenta coloro che producono e commerciano integratori.

A spingere al consumo di integratori sono soprattutto i medici, in modo particolare ginecologi e pediatri, ma anche i farmacisti, che da noi li consigliano. “Per dare un’idea delle proporzioni di consumi rispetto ad altre nazioni – ricorda Colombo – mentre in Italia nel 2014 si spendevano in integratori 2,4 miliardi di euro, in Germania si arrivava a 1,4 miliardi e in Francia a 719 milioni”. Il mercato italiano, ben presidiato dalle multinazionali, offre comunque ancora margini di crescita. Ed ecco che Integratori Italia adesso è impegnata per dare maggiori informazioni al consumatore. Per capire in che direzione muoversi ha persino commissionato una ricerca a Gfk Eurisko.

“Abbiamo voluto indagare – prosegue il presidente – sulle conoscenze degli italiani a proposito degli integratori e abbiamo scoperto che moltipensano alle sole vitamine mentre c’è di più. Inoltre abbiamo chiesto agli intervistati quali informazioni volessero avere su questi prodotti e adesso andremo a riorganizzare il nostro sito per meglio spiegarne i benefici, ma anche i rischi, le controindicazioni e il modo d’uso”. Da fare ce n’è se si pensa che ben 8 intervistati su dieci hanno usato degli integratori nell’ultimo anno ma oltre un quarto non sa bene cosa siano e a cosa servano. E ancora, oltre 4 persone su dieci affermano di voler ricevere consigli e notizie. Entro l’anno Integratori Italia ha perciò già deciso di lanciare la sua pagina Facebook. Ma poi continuerà a fare formazione ai farmacisti, grazie alla collaborazione con Federfarma, perché poi possano rispondere alle domande dei consumatori.

http://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/stili-di-vita/2016/05/25/news/integratori_in_20_anni_quadruplica_il_consumo_tra_gli_over_55-140550976/

Nasce INTEGRATORI ITALIA

INTEGRATORI ITALIA è la nuova identità del Gruppo Integratori Alimentari e Prodotti Salutistici di AIIPA, l’Associazione italiana industrie prodotti alimentari che rappresenta più di 20 settori e raccoglie oltre 300 aziende nazionali e multinazionali. Il nuovo nome definisce meglio le finalità e il campo d’azione del Gruppo. «La nostra missione è di contribuire alla crescita della conoscenza del corretto utilizzo e della qualità dell’integratore alimentare» spiega Alessandro Colombo, presidente di Integratori Italia. «Tutto questo per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e lo sviluppo di questo settore nel nostro Paese».

«Integratori Italia manterrà il costante dialogo con le istituzioni, il mondo scientifico, i professionisti della salute e le associazioni consumatori» ha aggiunto Anna Paonessa, responsabile AIIPA di Integratori Italia «confermando il suo sostegno per lo sviluppo di un quadro normativo nazionale ed europeo, in linea con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, che risponda alle aspettative degli operatori, fermo restando i più elevati standard di tutela del consumatore».

Il gruppo Integratori Italia per il 2016 è impegnato in molti progetti in corso. È in fase di conclusione un progetto di Review scientifica sugli integratori alimentari, che fa il punto aggiornato sullo stato della ricerca e disegna le nuove frontiere dell’integrazione alimentare.

Inoltre, prosegue anche nel 2016 il progetto Farmintegra, nato come supporto alla formazione del farmacista sugli integratori alimentari. Realizzato in collaborazione con Federfarma, è un corso FAD con crediti ECM, offerto gratuitamente a tutti i titolari associati a Federfarma e ai loro collaboratori.

E ancora, Integratori Italia continua nell’impegno di fornire ai consumatori informazioni sul corretto utilizzo di questi prodotti all’interno di uno stile di vita salutare. Il sito www.integratoriebenessere.it fornisce novità e consigli degli esperti del settore, e a breve verrà aperto un profilo Facebook per diffondere più attivamente anche sui social la cultura dell’integrazione alimentare.

Prosegue poi il monitoraggio dei principali trend del mercato degli integratori e dei bisogni dei consumatori, attraverso società di ricerca specializzate. L’ultima di queste ricerche, effettuata da Gfk Eurisko su un campione di mille persone sul tema “Il mondo degli integratori alimentari: cosa ne pensano i consumatori? Quali informazioni cercano?” ha messo un evidenza che gli italiani utilizzano gli integratori, ma li conoscono poco. Secondo i primi dati raccolti, di cui forniamo un’anticipazione, otto consumatori su dieci hanno usato integratori nell’ultimo anno o in passato, soprattutto sali minerali, fermenti lattici e vitamine, ma circa il 25% degli intervistati non sa bene cosa siano e a cosa servano. Gli utilizzi principali sono la reintegrazione di vitamine o sali minerali, un aiuto per lo sport, il sostegno nei periodi di stanchezza e di stress.

Più di quattro persone su dieci affermano di desiderare consigli e notizie sugli integratori, soprattutto in tema di benefici per la salute dell’organismo, rischi e controindicazioni, posologia e corretto utilizzo e sui principi attivi. Ma, nonostante il desiderio di saperne di più, soltanto il 16% del campione ha cercato attivamente informazioni.

Le figure di riferimento cui si rivolgono gli italiani per avere informazioni sugli integratori alimentari sono il medicodi medicina generale (73%), seguito dallo specialista (48%) e dal farmacista (47%). A seguire in termini di importanza il web.

http://www.inpharmamag.it/2016/05/06/nasce-integratori-italia/