INTEGRATORI ALIMENTARI: sei italiani su dieci li usano in chiave preventiva

È quanto emerge da una ricerca commissionata da Integratori Italia. Tra i principali temi indagati, l’effetto della pandemia sui consumi del comparto e le caratteristiche del consumatore tipo.

Una ricerca commissionata da Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, ha analizzato come sia cambiato il consumo degli integratori nel corso del 2020, anche a seguito dell’impatto della pandemia e delle restrizioni ai movimenti. Analizziamo e commentiamo i risultati più interessanti emersi dall’indagine con il  presidente dell’associazione Alessandro Golinelli.

Come è nata l’idea della ricerca Kantar e quali obiettivi si è posta?
Eravamo curiosi di indagare come e se la diffusione del Covid-19 avesse avuto un impatto sul comsuportamento d’acquisto dei consumatori di integratori alimentari. Per farlo, abbiamo commissionato a Kantar una ricerca che avesse proprio questo obiettivo. Sono 1000 le persone che all’inizio di quest’anno si sono rese disponibili a rispondere alle nostre domande, permettendoci di  fotografare l’attuale situazione italiana.

Quali sono i punti più salienti che emergono sui consumatori di integratori?
Innanzitutto, l’analisi evidenzia come la preoccupazione sanitaria abbia portato a un cambiamento nelle modalità di acquisto e a una maggiore attenzione alla salute. Dei nostri intervistati, l’88% consumava integratori anche prima della pandemia. Il restante 12% è stato definito new comers, ovvero persone che non li avevano mai assunti prima. Questo porta a un dato interessante: 1 italiano su 10 è entrato nel mondo degli integratori alimentari in questo particolare periodo. La ricerca ci ha permesso, inoltre, di individuare il motivo per cui sono stati principalmente acquistati integratori durante la pandemia: in ottica di prevenzione (58%) o come rimedio a disturbi (42%). Più nello specifico, le tre principali ragioni di utilizzo sono state: contrastare il senso di stanchezza, rafforzare le difese immunitarie e sentirsi più in forma. I dati raccolti ci hanno permesso, infine, di confrontare la situazione attuale con il periodo pre-Covid. Tra coloro che già acquistavano prima della pandemia, infatti, è aumentata la regolarità di assunzione e l’utilizzo di integratori più in una logica di prevenzione, facendo maggiore attenzione alla salute dei propri familiari. Per quanto riguarda il canale d’acquisto, l’e-commerce sembra aver conquistato molti consumatori, i quali si sono dichiarati propensi a mantenere questa abitudine anche in futuro.

Quanto è evoluto il livello di conoscenza e attenzione dei consumatori nei confronti degli integratori?
L’acquisto degli integratori è un momento pianificato per l’86% dei nostri intervistati. Promozione e presenza di un promoter,  infatti, non sembrano avere un ruolo rilevante nell’intercettare lo shopper che non ha già pianificato l’acquisto. La fotografia dei consumatori che emerge da questa ricerca è chiara. Si tratta soprattutto di acquirenti responsabili, che percepiscono gli integratori come complementari a una corretta alimentazione e non come sostituti a uno stile di vita equilibrato. La pandemia ha certamente puntato i riflettori sul tema salute, che si è confermato in un consumo consapevole degli integratori.

Quali sono le leve che spingono all’acquisto?
Convenienza, comodità e risparmio di tempo sono chiaramente i principali driver di scelta dell’e-commerce e del canale GDO. Presenza, competenza ed esperienza del personale, al contrario, contraddistinguono farmacie e parafarmacie.

https://reader.paperlit.com/read/prj_5c6d8b35a35bf/pub_5c6d8b35b9167/

Integratori, come è cambiato il consumo degli italiani

Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, presenta i risultati, raccolti tra la fine di gennaio e inizio febbraio 2021, della ricerca commissionata a Kantar, nata con l’obiettivo di comprendere come sia cambiato il consumo degli integratori nel corso del 2020. L’analisi sull’impatto del Covid-19 evidenzia come la preoccupazione sanitaria abbia portato a un cambiamento nelle modalità di acquisto ed a una maggiore attenzione alla salute.

La maggioranza dei consumatori assume integratori per preservare o migliorare lo stato di salute, in particolare come supporto per il sistema immunitario o come aiuto per malesseri legati allo stress, agli stati d’ansia e ai disturbi legati al sonno. I consumatori si dimostrano attenti agli ingredienti dei prodotti che acquistano e leggono con attenzione l’etichetta.

Coloro che consumavano integratori anche prima della pandemia (l’88%) mostrano una maggiore consapevolezza e attenzione alla propria salute, che si traduce principalmente in un aumento della regolarità di assunzione, in una maggiore prevenzione e nell’estensione agli altri membri della famiglia di questo comportamento.

La salute e, soprattutto, un’alimentazione sana ed equilibrata sono due punti cardine nello stile di vita dei consumatori di integratori. Il 12% delle persone intervistate si è dichiarato new comer, ovvero nuovo al mondo degli integratori. Coerentemente con la diffusa preoccupazione per la salute, la maggior parte dei new comer utilizza integratori in ottica preventiva, da un lato contro l’insorgere di disturbi (39%), dall’altro per rafforzare le difese immunitarie (sia proprie che dei famigliari – 38%). A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, nel corso del 2020 si è registrato un incremento di disturbi quali stress, ansia e peggioramento della qualità del sonno. Per risolverli, il 36% degli intervistati ha dichiarato di aver fatto ricorso ad integratori.

La farmacia rimane il luogo elettivo di acquisto: i consumatori “abituali” si affidano al parere di farmacisti di cui apprezzano presenza, competenza ed esperienza. Anche per i nuovi user, il parere dell’esperto rimane fondamentale. Il farmacista è la principale fonte di informazione che li porta a prediligere il canale d’acquisto offline, permettendogli un contatto diretto con questa figura di riferimento.

https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=22617&titolo=Integratori,-come-e-cambiato-il-consumo-degli-italiani

Omega 3 e salute cardiovascolare, Integratori Italia: effetto favorevole in soggetti sani

Integratori Italia: non esistono a oggi elementi per ritenere che l’aumento del rischio di fibrillazione atriale possa riguardare anche le persone sane che assumono Omega-3

Con un paper dedicato, Integratori Italia, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e che fa parte di Unione Italiana Food, risponde alla notizia circolata nelle testate generaliste, affermando che “non esistono a oggi elementi per ritenere che l’aumento del rischio di fibrillazione atriale possa riguardare anche le persone sane che utilizzano integratori di omega-3”.

Integratori Italia: le valutazioni sul rischio

Nella notizia circolata è stato richiamato unao studio italiano, pubblicato su European Heart Journal – Cardiovascular Pharmacotherapy, che, si legge nel comunicato di Integratori Italia, “ha analizzato e combinato i risultati di cinque studi di intervento randomizzati e controllati su circa 50.000 pazienti totali ad alto rischio (25.000 trattati con omega-3 e 25.000 trattati con il placebo)”. Il rischio di aumento di fibrillazione atriale, sottolinea l’associazione, “è risultato basso, in termini assoluti: l’effetto osservato e documentato dai ricercatori è un aumento del 37% del rischio di sviluppare fibrillazione atriale durante il trattamento con omega-3. Si è osservato un eccesso di 179 casi di fibrillazione atriale tra 25.000 soggetti trattati per una media 5,7 anni. Il rischio assoluto, pertanto, è quantificabile in poco più di un caso in eccesso di fibrillazione atriale ogni 1.000 soggetti trattati per un anno”. Inoltre “tale eccesso di rischio va considerato dal medico nel definire il rapporto rischio-beneficio del trattamento farmacologico con omega-3 in pazienti ad alto rischio con le caratteristiche di quelli studiati in questa metanalisi: va sottolineato infatti che circa il 70% dei pazienti osservati risultava diabetico, ed una quota significativa era in prevenzione secondaria, avendo già subito un infarto o un evento cardiovascolare. L’eccesso di rischio di sviluppo di una fibrillazione atriale dovrà in altre parole essere valutato dal medico in relazione ai benefici attesi (sulla trigliceridemia, o sull’aggregazione piastrinica, o ancora sul rischio di aritmie ventricolari, che vengono invece ridotte da questi farmaci, come ricordano gli stessi autori)”.

L’effetto favorevole degli acidi grassi omega 3 comprovato

Secondo Integratori Italia “non esistono ad oggi elementi per ritenere che l’aumento del rischio di fibrillazione atriale possa riguardare anche le persone sane che utilizzano integratori di omega-3. L’impiego di questi integratori, nella popolazione sana (in prevenzione primaria) punta, infatti, a sfruttare gli effetti fisiologici degli omega-3 stessi, per esempio laddove l’apporto di questi acidi grassi con la dieta (derivano soprattutto dal pesce grasso) sia per vari motivi inadeguato, e non quelli di tipo terapeutico ottenibili impiegando farmaci specifici”. “L’effetto favorevole degli acidi grassi omega 3 sulla salute cardiovascolare è noto da tempo e comprovato da un numero considerevole di studi e ricerche. Come indicato anche da alcune valutazioni espresse da EFSA (European Food Safety Authority), questi acidi grassi sono fondamentali per il normale sviluppo di organi e tessuti (in particolare retina, cervello e cuore) e per il loro corretto funzionamento. La letteratura scientifica in tema di omega 3 documenta che il loro uso (sia alimentare, sia come integratore) risulta utile per mantenere uno stato di benessere e salute e può ridurre alcuni fattori di rischio di malattie cardiovascolari”.

Integratori: mercato altalenante nel 2020

Tra le motivazioni principali vi sono le restrizioni ai movimenti delle persone. Di contro, hanno subìto una forte accelerazione le vendite online. A tal proposito, il ruolo del farmacista come consulente di salute è l’unica variabile competitiva davvero vincente

Il mercato degli integratori alimentari in Italia muove un fatturato annuale di circa tre miliardi di euro sul canale di vendita farmacia, che corrisponde ancora al 92% del totale farmacia+GDO. Secondo analisi recenti si tratta di un mercato vivo, complessivamente stabile, che segna un incremento dello 0,3% a valore calcolato da gennaio a novembre 2020. Da una recente indagine Doxafarma realizzata sui diversi modelli di farmacia in Italia, segmentati per proattività e diversificazione merceologica, la voce integratori alimentari figura al secondo posto per importanza in tutte le tipologie di farmacia individuate nello studio, subito dopo i farmaci OTC. Dalla farmacia tradizionale a quella specializzata nel consiglio, dalla farmacia di cooperativa strategica a quella che ha aderito al modello drugstore, per tutte gli integratori alimentari rappresentano un segmento rilevante e irrinunciabile.

Un anno tra alti e bassi

Le dinamiche di vendita quest’anno hanno subito sorti più che mai altalenanti, dovute soprattutto a variabili di traffico pesantemente modificate dalle restrizioni ai movimenti delle persone legate ai lockdown che si sono susseguiti a partire da marzo. A spiegarlo è Simone Nucci, direttore commerciale di New Line, società ricerche di mercato. Dai dati raccolti dalle 10.000 farmacie collaboranti, è emerso che all’inizio del primo periodo di chiusura le persone si sono affrettate a fare scorte dei prodotti in uso o che ritenevano utile avere in casa. Subito dopo però c’è stata una flessione a doppia cifra degli acquisti. Gli ingressi in farmacia sono calati nel periodo da marzo a giugno di 30 persone su una media giornaliera di 200. Nei mesi estivi si è verificata una ripresa del mercato per arrivare a mesi di agosto e settembre abbastanza allineati all’anno precedente. In generale, hanno subito una flessione nelle vendite le farmacie grandi, situate vicino a zone di uffici o scuole che sono rimasti vuoti e hanno incrementato gli affari le piccole farmacie di quartiere.

Il ricorso alla rete e come competere

In contemporanea con l’obbligo di rimanere a casa e svolgere qui molte attività lavorative e di studio, la maggior parte della popolazione ha approfondito le proprie conoscenze tecnologiche e ha imparato a fare molte cose tramite la rete. Questo fenomeno ha dato un’accelerazione fortissima all’acquisto online, accorciando di cinque anni il processo progressivo che già era in atto e che i canali online stavano realizzando, aumentando via via le unità vendute e sviluppando i propri fatturati. «L’online è ormai diventato un canale di riferimento» spiega Alessandro Colombo, vicepresidente di Integratori Italia, l’associazione di Confindustria che rappresenta gli interessi del settore degli integratori in Italia. «Per evitare che il ricorso al digitale si consolidi, il ruolo del farmacista come consulente di salute è l’unica variabile competitiva davvero vincente. È la specifica rilevanza professionale che permette di costruire una relazione con il cliente, continuativa e consulenziale, anche prima e dopo l’ingresso in farmacia» aggiunge. La consulenza, infatti, si può ampliare nel tempo e nello spazio, sfruttando le potenzialità dei canali digitali e social. Il farmacista si può porre di nuovo al centro della sanità del territorio con un ruolo imprenditoriale rinnovato e vincente, in un momento storico in cui il cittadino incontra difficoltà a interagire con altri operatori della salute, compreso il proprio medico di medicina generale. «L’integratore alimentare rappresenta lo strumento ideale per costruire una farmacia “di relazione”, lavorando con il consiglio, con il cross selling e con tutto ciò che l’integratore consente al farmacista di realizzare all’interno del proprio punto vendita» conclude Alessandro Colombo.

https://www.farmacianews.it/integratori-mercato-altalenante-nel-2020/

Integratori alimentari: aprono alla relazione di consulenza in farmacia

In un quadro generale della farmacia in cui si registrano cali nelle vendite a causa dell’emergenza, gli integratori alimentari hanno una crescita del 6,3% e su questi prodotti si può sviluppare la consulenza del farmacista

Le vendite degli integratori alimentari hanno visto in questi mesi di pandemia numeri in crescita, soprattutto in alcune categorie. Se da una parte, il +34% di questi prodotti nel canale e-commerce può spaventare la farmacia, dall’altra è proprio su questa categoria che si può sviluppare la consulenza e il consiglio del farmacista. Questo quanto emerso nell’incontro virtuale dal titolo “Gli Integratori alimentari nell’attuale scenario: perché sono una categoria importante per la farmacia e la salute del cittadino” organizzato da Union Food, e svoltosi durante il congresso FarmacistaPiù.

Una review scientifica

Il lavoro di Integratori Italia, gruppo di Union Food dedicato agli integratori alimentari, dal 2006 si è concentrato sulla corretta informazione e la partenership con i farmacisti. Lo ha fatto anche attraverso una serie di pubblicazioni. In particolare, la “Review sull’integrazione alimentare: evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo, realizzato per Integratori Italia” di cui è uscita nel 2019 la versione aggiornata, pubblicata da Edra, con le ultimi studi ed evidenze. Sempre nel 2019 sono state pubblicate le Linee Guida sulla qualità degli integratori alimentari. Del 2017, invece, il Codice deontologico degli associati, che sottolinea in particolare la corretta comunicazione al consumatore. «Sta emergendo chiaramente che la figura del farmacista è l’unica variabile competitiva vincente, non solo verso la moderna distribuzione, ma oggi anche verso l’online» ha spiegato Alessandro Colombo, vicepresidente Integratori Italia «la specifica rilevanza professionale permette di costruire una relazione con il cliente, continuativa e consulenziale, anche prima e dopo l’ingresso in farmacia, ad esempio utilizzando i nuovi canali digitali e social».

In crescita vitamine e integratori per l’insonnia

Dal punto di vista delle vendite di integratori in farmacia, da gennaio a settembre 2020, si registra una crescita: «in un quadro generale della farmacia in cui si registra un calo del traffico nel punto vendita da inizio anno a causa della situazione di emergenza sanitaria, con un numero di pezzi medio di scontrini di -7,3%, ma con un +7,3% di euro per scontrino medio, gli integratori registrano un +6,3%», Simone Nucci, responsabile commerciale di Newline, Ricerche di mercato. Nel dettaglio dei dati Newline sul fatturato per macrocategorie di integratori alimentari, troviamo le “vitamine e minerali” che registrano un generale +3,2%, con una domanda in crescita non solo durante il lockdown, ma anche nei mesi successivi, mentre quelli per le ‘vie respiratorie’ aumentano di un +4,8%, infine i prodotti per il “benessere mentale e riposo” crescendo del 10%, dato generato da nuovi consumatori, effetto della preoccupazione crescente per il futuro. In calo, con un -1,5% i probiotici.

Il ruolo dei probiotici

«L’intestino è l’organo centrale del sistema immunitario e il microbiota è partner del sistema immunitario intestinale» ha spiegato Lorenzo Morelli, direttore Distas, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona «in particolare è stato dimostrato che il sistema immunitario dell’intestino è collegato a tutte le mucose dell’organismo, come quelle nasali e polmonari» inoltre, «i probiotici sono da considerare come regolatori del microbiota intestinale e dunque del sistema immunitario, ma i benefici per la salute sono da considerare ceppo specifici» pertanto «è importante che il farmacista conosca il tipo di integratore da consigliare per il problema da risolvere». Il termine “probiotico”, etimologia che è un misto tra il latino pro, e il greco biotico (della vita), è un termine usato per indicare batteri con azione benefica per la salute; questa definizione ha subito, a partire dagli anni Sessanta, una lunga serie di variazioni e ha oggi raggiunto, nel mondo scientifico ma anche in quello regolatorio, una consolidata stabilità: “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute all’ospite”. Il probiotico si caratterizza quindi come parola antitetica ad antibiotico, non solo etimologicamente, ma anche come concetto, ma con alcuni punti fermi: devono essere microrganismi vivi e vitali al momento dell’uso; devono essere assunti in quantità adeguata; il loro uso deve portare beneficio per la salute o il benessere.

Chiara Romeo

http://www.farmacista33.it/integratori-alimentari-aprono-alla-relazione-di-consulenza-in-farmacia-/pianeta-farmaco/news–55367.html

Gli integratori alimentari nell’era Covid-19

Integratori Italia si pone quale partner attivo dei farmacisti, nel fornire loro strumenti e supporto che siano d’aiuto per una comunicazione corretta al pubblico, con l’obiettivo di innalzare sempre più la qualità e l’utilizzo consapevole di questi prodotti

Nel corso di Farmacista Più 2020, il congresso annuale dei farmacisti italiani che quest’anno si è svolto in edizione digitale a causa della pandemia di Covid-19, uno dei temi affrontati è stato quello dell’integrazione alimentare, al convegno “Gli integratori alimentari nell’attuale scenario: perché sono una categoria importante per la farmacia e la salute del cittadino”.
Alessandro Colombo, vicepresidente di Integratori Italia, l’associazione di categoria che fa parte di Unione italiana food e rappresenta il mondo dell’integrazione alimentare in Italia, nell’introdurre i lavori ha evidenziato come Integratori Italia si ponga quale partner attivo dei professionisti della salute, tra cui i farmacisti, nel fornire loro strumenti e supporto che siano d’aiuto, ogni giorno, per una comunicazione corretta al pubblico, con l’obiettivo di innalzare sempre più la qualità e l’utilizzo consapevole degli integratori.
È toccato poi a Simone Nucci, direttore commerciale di New Line, società di ricerche di mercato, entrare nello specifico del mondo degli integratori, dopo aver tracciato un quadro generale della farmacia che, in uno scenario mutevole come l’attuale, fa registrare una flessione del fatturato (-2,9 per cento, dato consolidato a settembre) a fronte di un calo a confezioni dell’1,9 per cento e un’evidente riduzione del traffico (una media di -30 ingressi in farmacia sui 200 che tendenzialmente si registrano nel corso della giornata). Riduzione che a sua volta ha comportato anche un calo nel numero medio di scontrini per mese (4.570 a settembre 2020 / -7,3 per cento), compensato però dalla spesa media per scontrino (27,11 € / +7,3 per cento) a sua volta legata anche a un aumento del numero medio di pezzi, sempre per scontrino (2,73 / +8,2 per cento).

I numeri del comparto

Per quanto riguarda questo comparto, Nucci spiega come il totale del fatturato abbia fatto registrare un -1,2 per cento, accanto a un -2,5 per cento delle confezioni (dati Ydt). Trend negativi per quasi tutte le macrocategorie (con in testa i probiotici: fatturato -8,5 per cento, confezioni -10,8 per cento). Fanno però eccezione le vitamine (+40,1 per cento di fatturato a settembre, a fronte di un +45,8 per cento di confezioni), gli immunostimolanti (+48,5 per cento di fatturato e +50,7 per cento a confezioni, con un’impennata della richiesta a settembre in occasione della ripartenza delle attività lavorative e scolastiche: +97,7 per cento di fatturato e +93,4 per cento a confezioni) e i prodotti per il riposo notturno e i calmanti (+25,9 per cento di fatturato e +21,2 a confezioni).

I lanci

Il loro numero non si discosta molto da quello dello scorso anno (2.063 nel 2020 vs. 2.052 nel 2019 vs) ma colpisce il calo dell’impatto di fatturato dei medesimi (82.194 milioni di euro nel 2020 vs. 96.945 milioni nel 2019), con un peso percentuale sul totale di fatturato del 3,3 per cento rispetto al 3,9 del 2019. Di contro, in termini di numero di lanci, alcuni mercati hanno fatto registrare un notevole fermento: quasi triplicato (220 vs. 77 del 2019) quello delle funzioni immunitarie, con un fatturato che da 2.039 milioni di euro è cresciuto a 8.083 milioni, e il relativo contributo che dal 2,1 per cento è passato al 9,8. Le vitamine raggiungono 147 lanci vs. i 43 del 2019, 3.736 milioni di euro di fatturato vs. 1.212 del 2019 e 4,5 per cento del fatturato vs. 1,3 del 2019.

Gli altri canali

Parafarmacia, Gdo e on line, che unitamente alla farmacia gestiscono il mercato integratori, nei primi nove mesi dell’anno fanno registrare un fatturato complessivo di 2.809 milioni di euro.
Nello specifico delle vendite on line, gli integratori realizzano mediamente, su base Ydt, il 6,7 per cento come quota di mercato (4,1 nel 2019) e un trend di crescita del 72,3 per cento (+40,4 nel 2019), a fronte di un fatturato di 174,9 milioni di euro (138,7 nel 2019).

Il ruolo dei probiotici

In conclusione, di convegno Lorenzo Morelli, direttore Distas, Università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona, ha messo in evidenza il ruolo dei probiotici quale supporto delle difese immunitarie, chiarendo che esistono solide basi, sia sul piano scientifico sia dal punto di vista normativo e regolatorio, che ne confermano l’importanza come regolatori del microbiota e quindi del sistema immunitario stesso.

http://www.ifarma.net/gli-integratori-alimentari-nellera-covid-19/

Sifo, Integratori Italia e Adritelf tra i protagonisti a FarmacistaPiù

“Formazione e innovazione le parole chiave che ci accompagneranno in questa edizione”, lo ha spiegato Arturo Cavaliere, presidente Sifo, Società Italiana Farmacisti Ospedalieri, a margine della seconda giornata di lavori di Farmacista Più. Cavaliere ha parlato della partecipazione a questa edizione tutta digitale del congresso, specificando come l’Italia, secondo recenti dati, risulta essere agli ultimi posti relativamente all’investimento in formazione post laurea, “nonostante negli ultimi dieci anni abbia fatto un investimento del 130% in formazione”. Nella giornata di oggi, Sifo sarà presente a Farmacista Più con un panel dedicato alla sanità italiana e ai nuovi modelli assistenziali realizzato in collaborazione con Fofi e Federfarma.

Esperto del farmaco, preparatore e dispensatore “e ora, durante la pandemia, sempre più spesso unico punto di riferimento per il malato cronico”, questa l’evoluzione del farmacista secondo Anna Maria Fadda, presidente Aditref, Associazione Docenti e Ricercatori Italiani di Tecnologie e legislazione farmaceutica. Nella giornata di ieri, la presidente Adritelf si è occupata di un panel dedicato alle forme farmaceutiche per inalazione e ai device per utilizzarle, realizzato in collaborazione con Afi (Associazione Farmaceutici Industria), “un tema di attualità relativamente al Covid, ma che riguarda anche tutta una serie di patologie croniche come l’asma”.

Tra i protagonisti ieri Alessandro Colombo, Vicepresidente Integratori Italia, che ha coordinato una sessione dedicata agli integratori alimentari nell’attuale scenario e al loro ruolo per la farmacia e la salute del cittadino. FarmacistaPiù ha detto Colombo ai microfoni di Federfarma Channel rappresenta “un’opportunità per i tanti farmacisti che, per diversi motivi, gli anni scorsi non potevano essere presenti e che invece adesso potranno partecipare a tutte le sessioni che ritengono più interessanti”. L’occasione ha aggiunto “per fare il punto sul tema degli integratori alimentari, ricordo che il mercato degli integratori alimentari in Italia, dopo il farmaco etico, è il secondo mercato più importante in farmacia”.

https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=21957&titolo=Sifo,-Integratori-Italia-e-Adritelf-tra-i-protagonisti-a-Far

Integratori alimentari, cresce la domanda di vitamine e supporti al sistema immunitario

L’impatto della pandemia da Covid-19 sui bisogni di salute della popolazione si riflette anche sulle scelte che riguardano gli integratori alimentari.

Se negli anni scorsi erano i probiotici e i sali minerali le classi di integratori più vendute in farmacia e parafarmacia, il 2020 è caratterizzato da un forte incremento nelle vendite di  vitamine (quasi +30%) nella farmacia e degli integratori per aiutare il riposo notturno (+21,2%) e il rafforzamento del sistema immunitario (+30,2%) nella parafarmacia.

Sono i dati comunicati da Integratori Italia – Unione Italiana Food, sulla base delle indagini di New Line Ricerche di Mercato e AVEDISCO, Associazione Vendite Dirette Servizio Consumatori.

Il mercato degli integratori nel suo complesso nel 2020 ha fatto i conti con le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria e ha fatto registrare una leggera riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0.2%) con un valore complessivo di circa 3,2 miliardi di euro. Tutti i canali distributivi hanno riscontrato un blocco del tasso di crescita, tranne quello di riferimento, che continua ad essere la farmacia e che da sola rappresenta quasi l’84% del valore complessivo.

“I dati fotografano la situazione eccezionale nella quale ci troviamo da marzo – dichiara Alessandro Golinelli, Presidente di Integratori Italia – Il Covid non ha portato con sé effetti rilevanti solo durante la fase di lockdown ma anche nei mesi tardo primaverili ed estivi. L’impatto dell’emergenza sanitaria è stato, nel complesso, negativo per il canale Farmacia che nel progressivo ad agosto mostra una perdita -3,5% a fatturato e del -2,5% a confezioni. Ad agosto però gli Integratori hanno chiuso con una buona performance a +2,4% a fatturato e +2,1% a volumi”.

https://medicoepaziente.it/2020/integratori-alimentari-cresce-la-domanda-di-vitamine-e-supporti-al-sistema-immunitario/