Nuova review di Integratori Italia

A tre anni di distanza dalla precedente edizione è stata presentata a Milano, martedì 12 novembre, la seconda edizione della Review di Integratori Italia sull’integrazione alimentare, dal titolo “Evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo”. In questi tre anni numerosi sono stati gli studi della ricerca sperimentale e clinica, a conferma sia della connessione tra caratteristiche individuali e alimentazione, sia dell’importanza dei prodotti a base di erbe, sia delle nuove frontiere aperte dai probiotici e della rivoluzione del microbioma.

Il dibattito è stato aperto dal presidente di Integratori Italia, Alessandro Golinelli (nella foto), che ha ricordato la mission dell’associazione, cioè “contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità degli integratori alimentari, per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e per lo sviluppo di questo settore in Italia”.

Quindi sono intervenuti gli autori della review, sia docenti universitari, sia tra i maggiori esperti italiani sul tema della nutrizione e della salute (Franca Marangoni, Patrizia Restani, Lorenzo Morelli, Domenico Careddu, Vincenzo De Leo, Andrea Poli, Giovanni Scapagnini, Antonio Gasbarrini), che hanno evidenziato il ruolo degli integratori per le specifiche esigenze e per i vari periodi della vita, dall’infanzia, all’età adulta della donna e dell’uomo.

Il mercato degli integratori è in Italia assai vivace e dinamico, come dimostrano gli ultimi dati di mercato, che registrano un fatturato superiore ai 3,2 miliardi di euro, con un incremento delle vendite superiore al 4% rispetto all’anno precedente. Sono dati che testimoniano sia l’importanza del comparto, sia il favore dei consumatori verso un a produzione innovativa e di qualità.

http://farma7.it/2019/11/22/nuova-review-di-integratori-italia/

Integrazione in ginecologia, l’evidenza scientifica

L’integrazione alimentare nelle varie fasi della vita di una donna è uno dei capitoli centrali del documento pubblicato di recente da Integratori Italia (Review scientifica sull’integrazione alimentare: evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo), teso a fare il punto sui dati che la ricerca scientifica ha prodotto in questi ultimi anni.

“Nel corso della vita” – si legge – “la donna affronta diverse fasi di cambiamento fisiologico particolarmente delicate, in cui è necessario prestare particolare attenzione a soddisfare le necessità nutrizionali per mantenere una condizione di benessere generale. I principali cambiamenti sono rappresentati dalla comparsa del menarca, dal progressivo sviluppo osseo e muscolare durante l’adolescenza, da gravidanza e allattamento, precedute spesso da una fase di controllo della fertilità mediante l’utilizzo di contraccettivi orali, e infine, dalla delicata fase della menopausa, in cui il decremento degli estrogeni causa l’alterazione della funzione di molti sistemi della donna, in primis termoregolazione, stabilità vasomotoria e ritmo sonno-veglia”.

Così Vincenzo De Leo, direttore della Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli studi di Siena “Tra le sostanze di maggiore efficacia per il trattamento di un disturbo invalidante come la dismenorrea, disturbo ginecologico che interessa circa il 60% delle donne, ci sono le vitamine B1 e E, gli acidi grassi omega-3 e, tra gli integratori a base di erbe, la cannella e il finocchioPer la menopausa, negli ultimi anni si sono affermati come terapie i fitoestrogeni, prodotti nutraceutici che, oltre a rappresentare una buona alternativa alla terapia ormonale sostitutiva, si sono dimostrati in grado di esercitare una spiccata attività antiossidante e antinfiammatoria. Un recente studio randomizzato giapponese ha dimostrato che gli isoflavoni hanno anche un effetto sui sintomi psicologici della menopausa”.

Non solo: le diete a basso apporto calorico e quelle dimagranti, i disordini alimentari e la scelta di regimi vegetariani rendono la popolazione femminile ancora più a rischio di squilibri nutrizionali. La gravidanza e l’allattamento, inoltre, necessitano spesso di supporto nutrizionale per mantenere la salute della madre e del nascituro.

“Gli studi sugli apporti nutrizionali evidenziano, nelle donne, la carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico, calcio, magnesio e di molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale sia in età adulta: elementi che possono essere integrati attraverso la supplementazione”.

http://www.nutrientiesupplementi.it/index.php/attualita/item/634-integrazione-inginecologia-l-evidenza-scientifica

Integratori alimentari: la seconda edizione della Review presenta nuove evidenze scientifiche a supporto del loro uso in tutte le fasi della vita

Numerose le novità 2019, tra cui il ruolo del microbioma e gli integratori per l’età pediatrica.

Milano, 12 novembre 2019 – Gli integratori alimentari sono diventati negli ultimi anni un elemento importante delle strategie individuali per il mantenimento del proprio benessere. Anche per questo, a tre anni di distanza dal successo della precedente edizione, Integratori Italia di Unione Italiana Food, l’associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta in Italia il settore degli integratori alimentari e dei prodotti salutistici, ha presentato oggi la nuova “Review scientifica sull’integrazione alimentare: evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo”, che ha riunito alcuni tra i maggiori esperti italiani sul tema della nutrizione e della salute. L’opera è stata realizzata in collaborazione con Edra.

In questi tre anni sono stati numerosi e significativi gli studi della ricerca sperimentale e clinica sulle diverse sostanze presenti negli alimenti e negli integratori, sia per specifiche esigenze, sia per tutti i periodi della vita: infanzia, età adulta della donna e dell’uomo.

Sono stati aggiornati e arricchiti i capitoli della passata edizione: emerge l’importanza della connessione tra le caratteristiche individuali delle persone e l’alimentazione, all’interno della quale possono trovare posto gli integratori; si conferma l’attenzione dell’Italia per i prodotti a base di piante; vengono presentate le nuove frontiere di ricerca sull’utilizzo dei probiotici, che vedono l’Italia impegnata in prima linea con oltre 800 articoli pubblicati da autori italiani; sono confermati i benefici della supplementazione per tutte le fasi della vita della donna; si può contare su efficaci principi attivi per la gestione del profilo lipidico, a vantaggio del benessere cardiovascolare; gli integratori possono essere efficacemente affiancati alle strategie nutrizionali, per il mantenimento di una corretta funzione cognitiva.

A questi temi, nella nuova Review si sono aggiunti capitoli di grande attualità quali l’integrazione alimentare in età pediatrica, con un focus particolare sul tema dei giovani che praticano attività sportiva e le loro specifiche esigenze nutrizionali e la “rivoluzione del microbioma”, il cui buon funzionamento, anche grazie all’assunzione di probiotici, è alla base del mantenimento del benessere.

Integratori Italia si impegna da anni in prima linea per una corretta e rigorosa comunicazione sul fronte degli integratori alimentari, ormai inseriti, insieme alla corretta alimentazione e agli stili di vita salutari, in una strategia a 360 gradi volta alla ricerca del benessere, dall’infanzia alla terza età” dichiara Alessandro Golinelli, Presidente di Integratori Italia. La nostra missione è, infatticontribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell’integratori alimentare, per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e per lo sviluppo di questo settore in Italia”.

La nuova edizione rappresenta un’ulteriore testimonianza, in questo senso, dell’impegno dell’associazione per una divulgazione seria, corretta e sostenuta da evidenze scientifiche, sia verso gli stakeholder, sia verso i consumatori; una missione che ci vede in prima linea anche nella collaborazione ormai continuativa con l’Unione Nazionale Consumatori”.

Inoltre,” conclude Golinelli, “il mercato degli integratori è vivace e dinamico, come dimostrano recenti dati che testimoniano un aumento globale delle vendite superiore al 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un valore complessivo sopra i 3,2 miliardi di euro[1]. Dati che evidenziano, da un lato, un’esigenza sempre più sentita di uno stile di vita improntato alla salute e al benessere, dall’altro un’offerta innovativa e di qualità che incontra il favore del consumatore”.

La Review potrà essere scaricata gratuitamente dal 13 novembre nella sezione ebook a catalogo del sito di Edra (www.edizioniedra.it) e sui principali store online.

Integratori alimentari: seconda edizione della review con nuove evidenze scientifiche anche sui probiotici

Integratori Italia di Unione Italiana Food, l’associazione che rappresenta in Italia il settore degli integratori alimentari e dei prodotti salutistici, ha presentato la nuova review sul comparto, con la collaborazione di alcuni tra i maggiori esperti italiani su nutrizione e salute. Si è parlato anche di probiotici e microbiota. Ecco cosa emerge dal documento.

Si è parlato di integratori alimentari, probiotici inclusi, durante la presentazione della seconda edizione della review sul comparto che si è tenuta il 12 novembre a Milano.

Gli integratori alimentari, nel loro insieme, sono diventati negli ultimi anni un elemento importante delle strategie individuali per il mantenimento del proprio benessere. A tre anni di distanza dalla precedente edizione, Integratori Italia di Unione Italiana Food, l’associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta in Italia il settore degli integratori alimentari e dei prodotti salutistici, ha presentato oggi la nuova Review scientifica sull’integrazione alimentare: evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo, che ha riunito alcuni tra i maggiori esperti italiani sul tema della nutrizione e della salute.

In questi tre anni sono stati numerosi e significativi gli studi della ricerca sperimentale e clinica sulle diverse sostanze presenti negli alimenti e negli integratori, sia per specifiche esigenze, sia per tutti i periodi della vita: infanzia, età adulta della donna e dell’uomo.

Dal documento emerge con forza l’importanza della connessione tra le caratteristiche individuali delle persone e l’alimentazione e vengono presentate le nuove frontiere di ricerca sull’utilizzo dei probiotici, che vedono l’Italia impegnata in prima linea con oltre 800 articoli pubblicati da autori italiani.

A questi si sono aggiunti capitoli di grande attualità quali l’integrazione alimentare in età pediatrica, con un focus particolare sul tema dei giovani che praticano attività sportiva e le loro specifiche esigenze nutrizionali e la rivoluzione del microbioma, il cui buon funzionamento, anche grazie all’assunzione di probiotici, è alla base del mantenimento del benessere.

«Integratori Italia si impegna da anni in prima linea per una corretta e rigorosa comunicazione sul fronte degli integratori alimentari, ormai inseriti, insieme alla corretta alimentazione e agli stili di vita salutari, in una strategia a 360 gradi volta alla ricerca del benessere, dall’infanzia alla terza età» dichiara Alessandro Golinelli, Presidente di Integratori Italia. «La nostra missione è, infatti, contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell’integratori alimentare, per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e per lo sviluppo di questo settore in Italia».

Probiotici, integratori in cerca di un’identità

Quello dei probiotici è un settore con due anime: da un lato c’è un’intensa attività di ricerca clinico e scientifica, dall’altro il quadro normativo è variegato a seconda dei Paesi UE.

Lorenzo Morelli, Direttore DiSTAS della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di Piacenza, precisa: «Nel 2016 è stata pubblicata una nuova versione delle Linee guida relative alla presentazione dei dossier per l’approvazione di health claim sui probiotici concernenti il sistema immunitario, il tratto gastrointestinale e le difese contro i microrganismi patogeni. Inoltre, negli ultimi 5 anni, sono stati pubblicati più di 800 articoli da autori italiani concernenti l’uso di probiotici, e di questi un centinaio sono studi clinici, confermando una posizione di primo piano per la ricerca italiana. Nuovi ceppi sono allo studio, appartenenti sia a specie già in uso, sia a specie meno note, aprendo quindi nuove prospettive di sviluppo e nuovi settori d’applicazione, come la salute microbiologica del cavo orale, la salute dell’apparato uro-genitale dell’uomo e della donna o l’eradicazione dell’Helicobacter pylori. In alcuni casi si tratta di un vero e proprio supporto all’efficacia della terapia, in molti altri di un effetto antidolorifico, mediato dall’interazione dei batteri con specifici recettori intestinali».

La “microbiome revolution” è appena iniziata

Tecnologie innovative in grado di analizzare i batteri con precisione altissima, nuovi studi clinici su specifici ceppi probiotici, nuove scoperte sul genoma batterico (microbioma): sono questi i tre elementi della tempesta perfetta in cui stiamo vivendo e che secondo gli esperti è una vera e propria microbiome revolution.

«Il microbiota intestinale, di fatto, contiene la parte variabile del nostro genoma, che rende possibile quindi l’adattamento alle perturbazioni esterne» afferma Antonio Gasbarrini, Ordinario di Gastroenterologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. «Un’importante caratteristica del microbioma, è la grande diversità tra gli individui, caratteristica che lo distingue nettamente dal nostro patrimonio genetico tradizionalmente inteso. Il genoma umano possiede un’identità del 99,9% tra diversi individui, mentre il microbioma intestinale ha una diversità tra individui che arriva all’80-90%. Per questa caratteristica, il microbioma potrà essere molto più utile nell’ambito di una medicina personalizzata».

La disbiosi, cioè l’alterazione dello stato fisiologico del microbiota, seppur difficile ancora da definire sul piano clinico, comporta in generale un’alterazione di tutta la barriera, configurando un intestino iper-permeabile, che lascia “filtrare” più di quanto dovrebbe, esponendo le cellule del sistema immunitario a un maggior contatto con frammenti microbici o derivanti dal cibo che possono così essere la base di molti stati patologici.

L’utilizzo di probiotici per modulare il microbiota è un fronte estremamente interessante. «Inoltre, i probiotici sembrerebbero migliorare le risposte del sistema immunitario, la consistenza delle feci, i movimenti intestinali e la concentrazione di lattobacilli vaginali. Anche se oggi il mondo scientifico ha ancora molto da dirci sui probiotici disponibili sul mercato, la ricerca ha già ampliato gli orizzonti e il futuro si apre a nuovi scenari. Grazie alle tecniche di bioingegneria sarà possibile modificare ceppi probiotici attuali in modo da renderli veicoli di molecole utili a svolgere uno specifico obiettivo» conclude Gasbarrini.

Integratori alimentari, uso corretto dall’età pediatrica alla terza età in una review scientifica

Nuova Review scientifica su integratori alimentari per specifiche esigenze e per tutti i periodi della vita: infanzia, età adulta della donna e dell’uomo

«Gli apporti non adeguati di nutrienti, hanno un peso sulla salute anche maggiore di ciò che si assume in eccesso o degli scorretti stili di vita. Da qui il ruolo positivo degli integratori» ha spiegato Franca Marangoni, responsabile della ricerca di Nutrition Foundation of Italy, presentando la nuova edizione della “Review scientifica sull’integrazione alimentare: evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo“.
Una pubblicazione che ha riunito alcuni tra i maggiori esperti italiani sul tema della nutrizione e della salute, realizzata da Integratori Italia di Unione Italiana Food, in collaborazione con Edra.

«Secondo i dati di NewLine, il mercato degli integratori è vivace e dinamico, come dimostrano recenti dati che testimoniano un aumento globale delle vendite superiore al 4%rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un valore complessivo sopra i 3,2 miliardi di euro – ha spiegato Alessandro Golinelli, presidente di Integratori Italia -.Dati che evidenziano, da un lato, un’esigenza sempre più sentita di uno stile di vita improntato alla salute e al benessere, dall’altro un’offerta innovativa e di qualità che incontra il favore del consumatore».
In questi tre anni dalla prima edizione, sono stati numerosi e significativi gli studi della ricerca sperimentale e clinica sulle diverse sostanze presenti negli alimenti e negli integratori, sia per specifiche esigenze, sia per tutti i periodi della vita: infanzia, età adulta della donna e dell’uomo.
«Dall’analisi del Global Burden of Disease, una raccolta di informazioni sulla salute degli abitanti di 195 Paesi condotta da più di 3500 ricercatori, si conferma la validità delle linee guida per una sana alimentazione, evidenziando un aspetto in qualche modo innovativo: promuovere l’apporto di specifici componenti favorevoli della dieta è probabilmente la strategia più efficace in termini di salute pubblica» ha spiegato Marangoni.

I botanicals

A conferma dell’interesse del nostro Paese per gli integratori in genere e in particolare per i botanicals Patrizia Restani, ordinario di Chimica degli Alimenti, dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli studi di Milano ha presentato i dati dell’indagine condotta dal Progetto PlantLIBRA: «L’importanza di questa indagine, che ha coinvolto 2400 persone in 6 Paesi europei, è che sono stati raccolti dati reali di consumo e non dati di vendita. Le tre ragioni d’uso più citate in Italia: sono funzioni digestive (19%), attività tonica-energetica (15%) e proprietà rilassanti (11,5%). Tra le prime piante più presenti negli integratori, segnalati dai consumatori Italiani, ci sono l’aloe, il finocchio, la valeriana e il ginseng».

Microbioma e probiotici

Negli ultimi anni, grazie all’avvento di nuove tecnologie in grado di analizzare batteri e altri microbi con metodi indipendenti dalla coltura, ma basati sulla caratterizzazione genetica, si è reso possibile lo studio approfondito delle comunità microbiche presenti su tutte le superfici mucose, in primis il tratto gastrointestinale, ma anche i polmoni, il tratto genitourinario e la cute.
«Un’importante caratteristica del microbioma, cioè dell’insieme dei geni del microbiota, è la grande diversità tra gli individui, caratteristica che lo distingue nettamente dal nostro patrimonio genetico tradizionalmente inteso. Il genoma umano possiede un’identità del 99,9% tra diversi individui, mentre il microbioma intestinale ha una diversità tra individui che arriva all’80-90%. Per questa caratteristica, il microbioma potrà essere molto più utile nell’ambito di una medicina personalizzata – ha dichiarato Gianluca Ianiro, gastroenterologo del Policlinico Gemelli di Roma -. Quello a cui si deve arrivare è una rivoluzione concettuale, per andare oltre la definizione di ‘probiotico’, perché le differenze genetiche tra i diversi microrganismi sono enormi».
I probiotici, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute all’ospite”.
«Si tratta di un settore che si muove fra un’intensa attività di ricerca clinico-scientifica e un quadro normativo variegato a seconda delle aree geografiche – ha spiegato Lorenzo Morelli, direttore DiSTAS della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di Piacenza -. Nel 2016 è stata pubblicata una nuova versione delle Linee guida relative alla presentazione dei dossier per l’approvazione di health claim sui probiotici concernenti il sistema immunitario, il tratto gastrointestinale e le difese contro i microrganismi patogeni».

Integrazione nei primi anni di vitae nella donna

Nello specifico dell’integrazione nell’età pediatrica «molti integratori a base di estratti vegetali e probiotici vengano impiegati nei bambini in situazioni cliniche per le quali non esistono trattamenti specifici, quali ad esempio i disturbi del sonno, le coliche gassose del lattante, la tosse, le infezioni respiratorie ricorrenti, per citare quelle più frequenti – ha spiegato Domenico Careddu, pediatra Fimp, docente presso la Scuola di specializzazione in Pediatria, Università del Piemonte Orientale di Novara -. Inoltre, esiste un ampio consenso internazionale sulla necessità di fornire per tutto il primo anno di vita una supplementazione di vitamina D a tutti i lattanti».
Mentre per quanto riguarda la donna nel corso della vita la donna affronta diverse fasi di cambiamento fisiologico particolarmente delicate, in cui è necessario prestare particolare attenzione a soddisfare le necessità nutrizionali per mantenere una condizione di benessere generale.
«Se la gravidanza e l’allattamento, necessitano spesso di supporto nutrizionale per mantenere la salute della madre e del nascituro; gli studi sugli apporti nutrizionali evidenziano, nelle donne, la carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico, calcio, magnesio e di molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale sia in età adulta: elementi che possono essere integrati attraverso la supplementazione» ha dichiarato Vincenzo De Leo, direttore della Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli studi di Siena.

Cuore e mente

Le malattie cardiovascolari su base aterosclerotica continuano a rappresentare nel mondo moderno una delle principali cause di invalidità e di morte.
«L’inserimento nella dieta di alimenti arricchiti in fitosteroli o di integratori a base di queste molecole può consentire di risolvere l’eccesso di rischio associato a modesti aumenti della colesterolemia LDL, uno dei principali fattori di rischio coronarico – ha dichiarato Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy -. Altre sostanze che inducono la riduzione della colesterolemia LDL sono il riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina; differenti sono invece i meccanismi alla base degli effetti protettivi dei grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3».
Il cervello è l’organo del corpo che invecchia più velocemente e in maniera più significativa rispetto a tutti gli altri tessuti dell’organismo: «Molti altri nutrienti essenziali sono fondamentali per una corretta fisiologia neuronale. Questi sono la maggior parte delle vitamine, e in particolare quelle del gruppo B, gli acidi grassi polinsaturi omega-3, i fosfolipidi e numerose sostanze “non nutrienti” contenute in alimenti vegetali o in piante fitoterapiche, come la curcuma, il cacao, il ginko biloba» ha spiegato Giovanni Scapagnini, docente di Nutrizione Umana dell’Università degli Studi del Molise. «Inoltre, ricordiamo che l’Efsa ha pubblicato le Linee guida per valutare l’efficacia di sostanze nutrizionali o derivate dal cibo sulle funzioni cerebrali. Sebbene tale documento non rappresenti, per stessa ammissione dell’Efsa, una guida esaustiva degli approcci per valutare in maniera attendibile il rapporto causa/effetto di una sostanza sulle funzioni cerebrali, è sicuramente un notevole passo avanti per impostare studi nutrizionali significativi in tale area»

http://www.farmacista33.it/integratori-alimentari-uso-corretto-dalleta-pediatrica-alla-terza-eta-in-una-review-scientifica/politica-e-sanita/news–50133.html

INTEGRATORI ALIMENTARI: LA SECONDA EDIZIONE DELLA REVIEW PRESENTA NUOVE EVIDENZE SCIENTIFICHE A SUPPORTO DEL LORO USO IN TUTTE LE FASI DELLA VITA

Numerose le novità 2019, tra cui il ruolo del microbioma e gli integratori per l’età pediatrica

Milano, 12 novembre 2019 – Gli integratori alimentari sono diventati negli ultimi anni un elemento importante delle strategie individuali per il mantenimento del proprio benessere. Anche per questo, a tre anni di distanza dal successo della precedente edizione, Integratori Italia di Unione Italiana Food, l’associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta in Italia il settore degli integratori alimentari e dei prodotti salutistici, ha presentato oggi la nuova “Review scientifica sull’integrazione alimentare: evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo”, che ha riunito alcuni tra i maggiori esperti italiani sul tema della nutrizione e della salute. L’opera è stata realizzata in collaborazione con Edra.

In questi tre anni sono stati numerosi e significativi gli studi della ricerca sperimentale e clinica sulle diverse sostanze presenti negli alimenti e negli integratori, sia per specifiche esigenze, sia per tutti i periodi della vita: infanzia, età adulta della donna e dell’uomo.

Sono stati aggiornati e arricchiti i capitoli della passata edizione: emerge l’importanza della connessione tra le caratteristiche individuali delle persone e l’alimentazione, all’interno della quale possono trovare posto gli integratori; si conferma l’attenzione dell’Italia per i prodotti a base di piante; vengono presentate le nuove frontiere di ricerca sull’utilizzo dei probiotici, che vedono l’Italia impegnata in prima linea con oltre 800 articoli pubblicati da autori italiani; sono confermati i benefici della supplementazione per tutte le fasi della vita della donna; si può contare su efficaci principi attivi per la gestione del profilo lipidico, a vantaggio del benessere cardiovascolare; gli integratori possono essere efficacemente affiancati alle strategie nutrizionali, per il mantenimento di una corretta funzione cognitiva.

A questi temi, nella nuova Review si sono aggiunti capitoli di grande attualità quali l’integrazione alimentare in età pediatrica, con un focus particolare sul tema dei giovani che praticano attività sportiva e le loro specifiche esigenze nutrizionali e la “rivoluzione del microbioma”, il cui buon funzionamento, anche grazie all’assunzione di probiotici, è alla base del mantenimento del benessere.

Integratori Italia si impegna da anni in prima linea per una corretta e rigorosa comunicazione sul fronte degli integratori alimentari, ormai inseriti, insieme alla corretta alimentazione e agli stili di vita salutari, in una strategia a 360 gradi volta alla ricerca del benessere, dall’infanzia alla terza età” dichiara Alessandro Golinelli, Presidente di Integratori Italia. La nostra missione è, infatti, contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell’integratori alimentare, per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e per lo sviluppo di questo settore in Italia”.

La nuova edizione rappresenta un’ulteriore testimonianza, in questo senso, dell’impegno dell’associazione per una divulgazione seria, corretta e sostenuta da evidenze scientifiche, sia verso gli stakeholder, sia verso i consumatori; una missione che ci vede in prima linea anche nella collaborazione ormai continuativa con l’Unione Nazionale Consumatori”.

Inoltre,” conclude Golinelli, “il mercato degli integratori è vivace e dinamico, come dimostrano recenti dati che testimoniano un aumento globale delle vendite superiore al 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un valore complessivo sopra i 3,2 miliardi di euro[1]. Dati che evidenziano, da un lato, un’esigenza sempre più sentita di uno stile di vita improntato alla salute e al benessere, dall’altro un’offerta innovativa e di qualità che incontra il favore del consumatore”.

La Review potrà essere scaricata gratuitamente dal 13 novembre nella sezione ebook a catalogo del sito di Edra (www.edizioniedra.it) e sui principali store online.

Per ulteriori informazioni

Ufficio Stampa INTEGRATORI ITALIA – OPRG 

Angela Sirago 02 62411987, 349 2690403, angela.sirago@omnicomprgroup.com

Alessandra Padovan, 02 62411975, alessandra.padovan@onmicomprgroup.com

Silvia Celli Volta, 02 62411902, silvia.cellivolta@omnicomprgroup.com

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http://www.integratoriebenessere.it/

 

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UNO SGUARDO PIÙ APPROFONDITO ALLA REVIEW

 

LA PERSONALIZZAZIONE DELLA NUTRIZIONE: IL RUOLO DEGLI INTEGRATORI

Le indagini più recenti condotte dall’OCSE e dall’ISTAT confermano che l’Italia è uno dei Paesi con la maggiore aspettativa di vita (80,8 anni per gli uomini e 85,2 per le donne). Questi dati evidenziano che l’obiettivo per gli anni a venire sarà garantire una vita più longeva e in buona salute. Condizione imprescindibile sarà quindi l’impiego di tutte le strategie possibili per ridurre la prevalenza delle malattie cronico-degenerative, prime cause di mortalità.

Dall’analisi del Global Burden of Disease, una raccolta di informazioni sulla salute degli abitanti di 195 Paesi condotta da più di 3500 ricercatori, si conferma la validità delle linee guida per una sana alimentazione, evidenziando un aspetto in qualche modo innovativo: promuovere l’apporto di specifici componenti favorevoli della dieta è probabilmente la strategia più efficace in termini di salute pubblica. “Un ambito molto esplorato oggi riguarda l’interazione tra alimentazione e pattern genetico: ormai si parla di personalizzazione della nutrizione, grazie alla nutrigenetica che ha reso possibile definire la corrispondenza tra quantità e qualità di nutrienti e DNA individuale e alla nutrigenomica che studia le correlazioni tra apporti alimentari e modificazioni genetiche” – afferma Franca Marangoni, Responsabile della Ricerca di Nutrition Foundation of Italy.

“Nell’ambito della nutrizione personalizzata è stato riproposto il ruolo degli integratori che, nelle condizioni di aumentato fabbisogno o di apporto inadeguato di nutrienti con la dieta, possono rappresentare una valida e sicura opportunità per favorire l’assunzione ottimale di uno o più sostanze e/o il sostegno di funzioni fisiologiche. Un esempio è il caso della vitamina D, la cui carenza è associata all’aumento del rischio di rachitismo e osteoporosi. Una delle possibili cause è il fatto che la maggior parte delle attività quotidiane sia degli adulti sia dei bambini venga svolta in ambienti chiusi anche nella bella stagione. L’assunzione di vitamina D tramite l’alimentazione o integratori specifici è solitamente sufficiente a eliminare i sintomi della carenza.”

I “BOTANICALS”, SCELTI DAGLI ITALIANI PER FUNZIONI DIGESTIVE, ATTIVITÀ TONICA E PROPRIETÀ RILASSANTI

I prodotti contenenti ingredienti a base di erbe (botanicals) trovano un largo consenso nella popolazione generale e sempre più entrano a far parte delle abitudini dietetiche quotidiane.  Non solo: ad agosto 2018, l’Italia ha aggiornato la lista delle piante ammesse negli integratori alimentari, a conferma dell’interesse del nostro Paese per questa categoria. Patrizia Restani, Ordinario di Chimica degli Alimenti, Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano dichiara: “L’indagine condotta dal Progetto PlantLIBRA, studio che ha coinvolto 2400 persone in 6 Paesi europei, ha consentito di ottenere numerosissime informazioni relativamente ai consumatori di integratori a base di piante. Le tre ragioni d’uso più citate in Italia in ordine decrescente sono funzioni digestive (19%), attività tonica-energetica (15%) e proprietà rilassanti (11,5%). Tra le prime piante più presenti negli integratori, segnalati dai consumatori Italiani, ci sono l’aloe, il finocchio, la valeriana e il ginseng”.

I PROBIOTICI, ORGANISMI VIVI AL SERVIZIO DELLA SALUTE

I probiotici, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute all’ospite”. Si tratta di un settore che si muove fra un’intensa attività di ricerca clinico-scientifica e un quadro normativo variegato a seconda delle aree geografiche. Lorenzo Morelli, Direttore DiSTAS della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di Piacenza, precisa: “Nel 2016 è stata pubblicata una nuova versione delle Linee guida relative alla presentazione dei dossier per l’approvazione di health claim sui probiotici concernenti il sistema immunitario, il tratto gastrointestinale e le difese contro i microrganismi patogeni. Inoltre, negli ultimi 5 anni, sono stati pubblicati più di 800 articoli da autori italiani concernenti l’uso di probiotici, e di questi un centinaio sono studi clinici, confermando una posizione di primo piano per la ricerca italiana. Nuovi ceppi sono allo studio, appartenenti sia a specie già in uso, sia a specie meno note, aprendo quindi nuove prospettive di sviluppo e nuovi settori d’applicazione, come la salute microbiologica del cavo orale, la salute dell’apparato uro-genitale dell’uomo e della donna o l’eradicazione dell’Helicobacter pylori. In alcuni casi si tratta di un vero e proprio supporto all’efficacia della terapia, in molti altri di un effetto antidolorifico, mediato dall’interazione dei batteri con specifici recettori intestinali.”

LA “MICROBIOMA REVOLUTION”

Negli ultimi anni, grazie all’avvento di nuove tecnologie in grado di analizzare batteri e altri microbi con metodi indipendenti dalla coltura, ma basati sulla caratterizzazione genetica, abbiamo assistito a una vera rivoluzione del microbiota, intesa come lo studio approfondito delle comunità microbiche presenti su tutte le superfici mucose, in primis il tratto gastrointestinale, ma anche i polmoni, il tratto genitourinario e la cute. “Il microbiota intestinale, di fatto, contiene la parte variabile del nostro genoma, che rende possibile quindi l’adattamento alle perturbazioni esterne” dichiara Antonio Gasbarrini, Ordinario di Gastroenterologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. “Un’importante caratteristica del microbioma (cioè dell’insieme dei geni del microbiota), è la grande diversità tra gli individui, caratteristica che lo distingue nettamente dal nostro patrimonio genetico tradizionalmente inteso. Il genoma umano possiede un’identità del 99,9% tra diversi individui, mentre il microbioma intestinale ha una diversità tra individui che arriva all’80-90%. Per questa caratteristica, il microbioma potrà essere molto più utile nell’ambito di una medicina personalizzata”. La disbiosi, l’alterazione dello stato fisiologico del microbiota, porta a un’alterazione di tutta la barriera, configurando un intestino iper-permeabile, che lascia “filtrare” più di quanto dovrebbe, esponendo le cellule del sistema immunitario a un maggior contatto con frammenti microbici o derivanti dal cibo che possono così essere la base di molti stati patologici”.

L’utilizzo di probiotici per modulare il microbiota si basa sulla teoria che la specie probiotica introdotta interagisce positivamente con i microrganismi residenti nel nostro intestino, cooperando per il mantenimento della funzione della barriera intestinale in condizioni più o meno fisiologiche, come ad esempio durante l’assunzione di antibiotici, o ripristinandola a seguito di disbiosi.

“Inoltre, i probiotici sembrerebbero migliorare le risposte del sistema immunitario, la consistenza delle feci, i movimenti intestinali e la concentrazione di lattobacilli vaginali. Anche se oggi il mondo scientifico ha ancora molto da dirci sui probiotici disponibili sul mercato, la ricerca ha già ampliato gli orizzonti e il futuro si apre a nuovi scenari. Grazie alle tecniche di bioingegneria sarà possibile modificare ceppi probiotici attuali in modo da renderli veicoli di molecole utili a svolgere uno specifico obiettivo”.

 GLI INTEGRATORI IN ETA’ PEDIATRICA, UTILI IN MOLTI CASI

Nel corso del 2018, in Italia si è registrato un incremento delle vendite nell’utilizzo degli integratori alimentari specifici per l’età pediatrica (Fonte: New Line, Ricerche di mercato). Domenico Careddu, Pediatra FIMP, Docente a contratto presso la Scuola di specializzazione in Pediatria, Università del Piemonte Orientale di Novara, nel presentare questo dato, espone alcuni esempi di supplementazione alimentare in età pediatrica, per i quali vi sono evidenze scientifiche ed un impiego consolidato.  Nello specifico, “molti integratori a base di estratti vegetali e probiotici vengano impiegati nei bambini in situazioni cliniche per le quali non esistono trattamenti specifici, quali ad esempio i disturbi del sonno, le coliche gassose del lattante, la tosse, le infezioni respiratorie ricorrenti, per citare quelle più frequenti. Inoltre, esiste un ampio consenso internazionale sulla necessità di fornire per tutto il primo anno di vita una supplementazione di vitamina D a tutti i lattanti.”

Per i ragazzi che praticano sport, il discorso si fa più complesso: il fabbisogno energetico nel bambino deve tener conto della quota necessaria per la crescita e la maturazione corporea. È importante ribadire la necessità di valutare individualmente il bambino che fa sport, al fine di calcolare, in base all’attività effettivamente svolta, sia il suo fabbisogno calorico sia quello di macro, micronutrienti e liquidi. “Il supplemento di vitamine, oligoelementi e nutrienti può essere utile o necessario per ristabilire un apporto corretto e non per aiutare a vincere una gara. Esistono alcune discipline sportive che sono a maggior rischio di carenza di micronutrienti, dove a volte è richiesta una restrizione energetica o l’assunzione di determinati nutrienti. In questi casi, le sostanze a maggior rischio di carenza sono il calcio, le vitamine del complesso B, la vitamina D, la vitamina C, il ferro, lo zinco, il magnesio e il selenio.”

GLI INTEGRATORI, AL FIANCO DELLA DONNA, IN TUTTE LE FASI DELLA SUA VITA

Nel corso della vita la donna affronta diverse fasi di cambiamento fisiologico particolarmente delicate, in cui è necessario prestare particolare attenzione a soddisfare le necessità nutrizionali per mantenere una condizione di benessere generale. I principali cambiamenti sono rappresentati dalla comparsa del menarca (prima mestruazione), dal progressivo sviluppo osseo e muscolare durante l’adolescenza, da gravidanza e allattamento, precedute spesso da una fase di controllo della fertilità mediante l’utilizzo di contraccettivi orali, e infine, dalla delicata fase della menopausa, in cui il decremento degli estrogeni causa l’alterazione della funzione di molti sistemi della donna, in primis termoregolazione, stabilità vasomotoria e ritmo sonno-veglia.

“Tra le sostanze di maggiore efficacia per il trattamento di un disturbo invalidante come la dismenorrea, disturbo ginecologico che interessa circa il 60% delle donne, ci sono le vitamine B1 e E, gli acidi grassi omega-3 e, tra gli integratori a base di erbe, la cannella e il finocchio” dichiara Vincenzo De Leo, Direttore della Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Siena. “Per la menopausa, negli ultimi anni si sono affermati come terapie i fitoestrogeni, prodotti nutraceutici che, oltre a rappresentare una buona alternativa alla terapia ormonale sostitutiva, si sono dimostrati in grado di esercitare una spiccata attività antiossidante e antinfiammatoria. Un recente studio randomizzato giapponese ha dimostrato che gli isoflavoni hanno anche un effetto sui sintomi psicologici della menopausa.” Non solo: le diete a basso apporto calorico e quelle dimagranti, i disordini alimentari e la scelta di regimi vegetariani rendono la popolazione femminile ancora più a rischio di squilibri nutrizionali. La gravidanza e l’allattamento, inoltre, necessitano spesso di supporto nutrizionale per mantenere la salute della madre e del nascituro. “Gli studi sugli apporti nutrizionali evidenziano, nelle donne, la carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico, calcio, magnesio e di molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale sia in età adulta: elementi che possono essere integrati attraverso la supplementazione.”

GLI INTEGRATORI VICINI AL CUORE

Le malattie cardiovascolari su base aterosclerotica continuano a rappresentare nel mondo moderno una delle principali cause di invalidità e di morte. Si tratta di malattie a genesi tipicamente multifattoriale, alla cui comparsa contribuiscono molte condizioni, che la ricerca epidemiologica e clinica ha contribuito a identificare con chiarezza negli ultimi anni. La prevenzione delle malattie cardiovascolari, tipiche dell’età adulta o avanzata (la grande maggioranza degli eventi sia cardio sia cerebrovascolari colpisce infatti oltre i 60 anni, e nella popolazione femminile in genere oltre i 70) pone quindi la specifica necessità di controllare, mediante interventi appropriati, i fattori di rischio nel corso dell’età adulta, per evitare la comparsa di eventi che, una volta manifestati, comportano spesso una riduzione significativa della qualità di vita del soggetto colpito e un aumento del carico di lavoro e dei costi per i suoi caregiver. “L’inserimento nella dieta di alimenti arricchiti in fitosteroli o di integratori a base di queste molecole può quindi consentire di risolvere l’eccesso di rischio associato a modesti aumenti della colesterolemia LDL, uno dei principali fattori di rischio coronarico” dichiara Andrea Poli, Presidente di Nutrition Foundation of Italy. “Altre sostanze che inducono la riduzione della colesterolemia LDL sono il riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina; differenti sono invece i meccanismi alla base degli effetti protettivi dei grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3.”

GLI INTEGRATORI AL FIANCO DELLE FUNZIONI CEREBRALI

Il cervello è l’organo del corpo che invecchia più velocemente e in maniera più significativa rispetto a tutti gli altri tessuti dell’organismo. Negli ultimi anni l’incidenza delle patologie neurodegenerative, e in particolare la malattia di Alzheimer, sta aumentando in maniera esponenziale nei Paesi industrializzati, e anche in quelli in via di sviluppo. Gli ultimi dati presentati dall’Alzheimer Association parlano di una triplicazione dei casi di Alzheimer da oggi al 2050, e per quella data si prospetta che nel mondo occidentale un anziano su tre sarà affetto da questa patologia.

“La dieta mediterranea è la migliore strategia nutrizionale per mantenere una corretta funzione cerebrale” – affermano Giovanni Scapagnini, Ordinario di Nutrizione Umana e Sergio Davinelli, ricercatore di Biochimica Clinica, entrambi presso dell’Università degli Studi del Molise. “La principale risorsa energetica del cervello dipende dai livelli di glucosio disponibile: a questo si aggiungono molti altri nutrienti essenziali, fondamentali per una corretta fisiologia neuronale”. Questi sono la maggior parte delle vitamine, e in particolare quelle del gruppo B, gli acidi grassi polinsaturi omega-3, i fosfolipidi e numerose sostanze “non nutrienti” contenute in alimenti vegetali o in piante fitoterapiche, come la curcuma, il cacao, il ginko biloba. “Inoltre, ricordiamo che l’EFSA ha pubblicato le Linee guida per valutare l’efficacia di sostanze nutrizionali o derivate dal cibo sulle funzioni cerebrali. Sebbene tale documento non rappresenti, per stessa ammissione dell’EFSA, una guida esaustiva degli approcci per valutare in maniera attendibile il rapporto causa/effetto di una sostanza sulle funzioni cerebrali, è sicuramente un notevole passo avanti per impostare studi nutrizionali significativi in tale area.”

[1]Dati New Line Ricerche di Mercato, su canali distributivi di farmacia, parafarmacia e Grande Distribuzione Organizzata

Review front

Decalogo Ministero su integratori, Integratori Italia: chiarito il loro ruolo positivo

Integratori Italia-Unione Italiana Food: bene il Decalogo sul corretto uso. Il Ministero della Salute ha chiarito il ruolo positivo degli integratori

Il Ministero della Salute ha correttamente sottolineato e chiarito il ruolo positivo degli integratori alimentari come da normativa vigente: sono alimenti che non sostituiscono una dieta sana ed equilibrata, il loro scopo è supplementare la normale dieta contribuendo al benessere dell’organismo.
Commenta così l’Associazione Integratori Italia-Unione Italiana Food la pubblicazione del “Decalogo sul corretto uso degli integratori alimentari” pubblicato dal Ministero della Salute.
“Gli integratori non sostituiscono una dieta – ribadisce l’Associazione in una nota – ma supportano le funzioni fisiologiche dell’organismo per mantenere un buono stato di salute, affiancato da un corretto stile di vita, una dieta varia ed equilibrata e un adeguato livello di attività fisica. In quanto alimenti, gli integratori devono essere sicuri per definizione e non è previsto alcun rapporto rischio-beneficio come per i farmaci. La sicurezza è un prerequisito non discutibile o derogabile in alcun modo. Il loro utilizzo e sicurezza d’uso viene garantita attraverso diversi obblighi di composizione/dosaggio e di etichettatura: le sostanze utilizzate, i dosaggi e le indicazioni in etichetta sono regolamentati e seguono norme ben precise”.

L’Associazione esprime soddisfazione per il Decalogo che “ha chiarito il ruolo positivo degli integratori alimentari come da normativa vigente”, e “testimonia l’interesse verso questo settore e si configura come strumento utile per il consumatore, per informare sul corretto utilizzo degli integratori e sulla loro sicurezza”.
«Corretto utilizzo e sicurezza sono da sempre parte della missione di Integratori Italia – sottolinea il presidente Alessandro Golinelli – attraverso numerose attività di formazione degli stakeholder e di comunicazione ai consumatori, attraverso le campagne pluriennali con l’Unione Nazionale Consumatori».

Infine, nel comunicato si ricorda come la ricerca scientifica, da diversi anni, abbia supportato il ruolo delle sostanze presenti negli integratori alimentari nel coadiuvare le funzioni fisiologiche in soggetti sani. “L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Esfa) ha validato diverse indicazioni sulla salute relative a sostanze presenti anche negli integratori e un significativo numero di pubblicazioni di alto livello qualitativo conferma quanto i diversi componenti degli integratori – vitamine e minerali, prebiotici e probiotici, estratti vegetali e le numerose molecole biologicamente attive derivate dagli organismi animali e vegetali – svolgano effettivamente tale ruolo”.

http://www.farmacista33.it/decalogo-ministero-su-integratori-integratori-italia-chiarito-il-loro-ruolo-positivo/politica-e-sanita/news–50056.html

Golinelli (Integratori Italia): “Integratori strumento per contenere la spesa sanitaria”

Con una spesa sanitaria in continua espansione, i governi stanno cercando di attuare politiche che possano nel contempo ridurre i costi sanitari e migliorare il benessere della popolazione. La spesa sanitaria nell’Europa occidentale è stata di 1,4 trilioni di euro nel 2015 e si stima che aumenterà del 4% entro il 2020, a quasi € 1,8 trilioni all’anno.  Con un impegno, in termini di spesa sanitaria, legato a una popolazione che invecchia progressivamente, i livelli di spesa potrebbero diventare insostenibili.

Quattro patologie su dieci sono legate all’alimentazione e si verificano prima dei 70 anni, mentre il 30% dei casi di tumore e fino all’80% delle morti premature sono dovute a malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2. Nonostante l’aumentata longevità, gli adulti trascorrono l’ultimo quinto della loro vita con disabilità o malattia cronica. È indispensabile, quindi,  individuare nuove soluzioni per la gestione dei costi sanitari e per migliorare il benessere della popolazione. Una corretta alimentazione e uno stile di vita sano sono essenziali per il mantenimento di uno stato di salute.

Il raggiungimento dei livelli raccomandati di alcuni nutrienti quali vitamine e minerali per evitare carenze è sicuramente da perseguire. Tuttavia, in alcuni casi e in alcune fasce di popolazione, è necessario raggiungere i livelli ottimali per poter incidere sulla riduzione di alcuni fattori di rischio di malattie. Vediamo alcune simulazioni, attraverso studi realizzati da Frost&Sullivan per Food supplement europe, cui aderisce Integratori Italia, che possono fornire interessanti spunti di riflessione.

Osteoporosi, calcio e Vitamina D

L’invecchiamento della popolazione europea, e quindi l’aumento delle fratture attribuibili all’osteoporosi, aumenterà nel corso dei prossimi anni. L’educazione dei consumatori over 55 a rischio osteoporosi sui benefici dell’integrazione di calcio e vitamina D da parte delle istituzioni europee e nazionali e di medici e farmacisti, potrebbe aiutare a ridurre il rischio di fratture dovute e a ridurre i costi a carico dei servizi sanitari nazionali in Europa, oltre ad aumentare la qualità della vita di milioni di persone, un beneficio che non ha prezzo. È stato evidenziato che un più ampio utilizzo di integratori di calcio e vitamina D potrebbe generare risparmi per quasi quattro miliardi di euro l’anno in Europa in termini di costi sanitari, attraverso la riduzione delle fratture ossee dovute a osteoporosi: Frost&Sullivan, nel suo studio “Healthcare cost savings of calcium and vitamin D food supplements in the european union”, ha quantificato i costi sanitari dovuti alle fratture ossee per osteoporosi nella popolazione europea a rischio pari a 27,8 milioni di persone over 55, di cui le donne  rappresentano l’80%. Considerate le fratture che si verificano nell’Unione europea ogni anno, pari a 1,24 milioni, è stato stimato che si determinerà un costo totale legato a questi eventi pari a 132 miliardi di euro tra il 2016 e il 2020, equivalenti a 26,4 miliardi di euro per anno o circa 21 mila euro per evento. I dati evidenzierebbero che un’assunzione giornaliera di 1.000 mg di calcio e di 15 µg di vitamina D potrebbero ridurre del 15% il rischio di fratture dovute a osteoporosi negli over 55. Lo studio di simulazione di Frost&Sullivan conclude stimando che, se tutti gli individui over 55 a rischio consumassero calcio e vitamina D in queste quantità e in modo regolare, si potrebbero verificare circa 187 mila fratture in meno ogni anno con un potenziale risparmio di circa 4 miliardi di euro per anno in Europa in termini di costi sanitari evitabili.

Ipercolesterolemia e fitosteroli

L’assunzione di  1,7 g di fitosteroli al giorno da parte degli adulti europei di età superiore ai 55 anni con ipercolesterolemia grave ridurrebbe del 2,3% il rischio di ospedalizzazione dovuta a eventi cardiovascolari. Ciò comporterebbe risparmi di €26,5 miliardi nel corso di cinque anni, ovvero € 5,3 miliardi all’anno, secondo le stime dello studio Frost&Sullivan “Healthcare cost savings of phytosterol food supplements in the european union”.

L’ipercolesterolemia è dovuta alla presenza di  livelli elevati di colesterolo Ldl nel sangue ed è associata a un più alto rischio di eventi cardiovascolari. In tutta l’Unione europea vivono 31,1 milioni di persone di età superiore a 55 anni che soffrono di ipercolesterolemia grave e che hanno un rischio stimato pari al 24,3% di essere colpiti da un evento cardiovascolare con conseguente ospedalizzazione.

I fitosteroli hanno dimostrato di ridurre i livelli di colesterolo Ldl. Ci sono prove evidenti che miliardi di euro di costi associati a eventi cardiovascolari potrebbero essere risparmiati attraverso un’integrazione più diffusa tra le popolazioni target nella Ue. I ricercatori Frost & Sullivan hanno calcolato, infatti, l’onere economico legato alla gestione di eventi cardiovascolari dovuti a ipercolesterolemia in questo target di popolazione e hanno stimato un costo a carico dei servizi sanitari dell’Ue di 1,328 miliardi di euro tra il 2016 e il 2020:  266 miliardi di euro all’anno, equivalenti a 34.637 euro per ogni evento.

Rischio cardiovascolare e Omega-3

Un’assunzione regolare di integratori a base di Omega-3 nella popolazione over 55 anni può ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, determinando un risparmio ai sistemi sanitari europei di quasi 13 miliardi di euro l’anno, con oltre 1,3 miliardi di euro di possibile risparmio in Italia. Queste alcune delle principali evidenze dallo studio Frost&Sullivan “Healthcare cost savings of omega 3 food supplements in the European Union”.

Sulla base di pubblicazioni e dati ufficiali, i ricercatori hanno studiato i benefici economici del consumo di integratori alimentari di Omega 3 Epa+Dha fra gli individui over 55, il gruppo demografico, pari a 157,6 milioni di persone nella popolazione europea (il 31% del totale), considerato ad alto rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari.

Complessivamente, si stima che in Unione europea, fra il 2016 e il 2020, il 24% della popolazione over 55, cioè 38,4 milioni di persone, è a rischio di evento cardiovascolare con relativa ospedalizzazione, condizione il cui costo, nei 5 anni considerati, è pari a €34.637 per evento, per un totale di €1.328 miliardi.

L’analisi indica che un consumo giornaliero più diffuso di 1.000 mg di olio di pesce con Omega-3 Epa+Dha (quantitativo difficilmente raggiungibile con la normale alimentazione) negli individui over 55 si tradurrebbe in oltre 1,5 milioni di ricoveri per eventi cardiovascolari in meno in tutta l’Ue da adesso fino al 2020, generando un risparmio totale di €64,5 miliardi, pari a €12,9 miliardi l’anno. Detraendo i costi per l’acquisto degli integratori di Omega-3, il risparmio netto ammonterebbe a circa 7,3 miliardi di euro.

In Italia, l’utilizzo di 1.000 mg di Omega-3 Epa+Dha nella popolazione over 55 si tradurrebbe in un risparmio di oltre 1,3 miliardi di euro l’anno (oltre 720 milioni di risparmio netti, detraendo i costi degli integratori di Omega-3).

Alessandro Golinelli , Presidente di Integratori Italia (Unione italiana food)

http://www.nutrientiesupplementi.it/index.php/mercato/item/594-integratori-alimentari-come-strumento-per-contenere-la-spesa-sanitaria

Integratori alimentari, un mercato che non conosce crisi

Il rapporto COOP 2019 ci ha consegnato un’Italia ancora molto in contrazione per quanto riguarda i consumi. Le famiglie continuano a ridurre il budget destinato a vacanze, viaggi, abbigliamento. Ma non risparmiamo quando si tratta di benessere. E per gli italiani benessere significa “uno stato di salute ottimale e una corretta alimentazione”. Una tendenza testimoniata dal mercato degli integratori che, anche nel biennio 2018-19, si mantiene in forte crescita. L’aumento dei consumi di integratori alimentari e la conseguente crescita del mercato risultano costanti e riguardano sia i canali distributivi “tradizionali” sia la Vendita Diretta. È quello che emerge dall’analisi congiunta condotta da Integratori Italia – Unione Italiana Food, che ha elaborato i dati di New Line Ricerche di Mercato, e AVEDISCO, Associazione Vendite Dirette Servizio Consumatori.

I dati New Line Ricerche di Mercato restituiscono la fotografia di un mercato dinamico e vivace, che comprende i canali distributivi di farmacia, parafarmacia e Grande Distribuzione Organizzata. Dal 2018 al 2019 all’interno dei punti vendita si è registrato un aumento globale superiore al 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un valore complessivo sopra i 3,2 miliardi di euro.

Secondo i dati di AVEDISCO, il settore integratori risulta in ottima salute anche sul fronte della Vendita Diretta, un canale importante che in Italia rappresenta un valore stimato sui 470 milioni di euro. Le Aziende AVEDISCO che distribuiscono integratori alimentari, sono complessivamente 18 (su un totale di 41 Aziende aderenti all’Associazione), per un totale di 200.000 Incaricati, e insieme producono un fatturato di 392 milioni di euro.

Si tratta di dati che mettono in luce un orientamento diffuso dei consumatori verso uno stile di vita improntato alla salute e al benessere e un’offerta di prodotti innovativa e sempre più ampia.

Il canale distributivo privilegiato rimane la farmacia

Il canale distributivo di riferimento continua a essere la farmacia, che da sola rappresenta oltre l’80% del valore complessivo dell’intero comparto in termini assoluti e negli ultimi 6 anni ha realizzato una crescita media di quasi il 7%. Nel passaggio tra 2018 e 2019 la farmacia risulta anche il canale in cui si è registrato il tasso di crescita più alto, pari al 4,7%, con un totale di fatturato complessivo che ammonta a 2,7 miliardi di euro. Il secondo canale è rappresentato dalla parafarmacia, il cui valore si aggira attorno ai 270 milioni di euro. Un ulteriore canale in crescita è quello della GDO, legato ai corner dei super e ipermercati, pur ridotto rispetto all’anno scorso: se nel 2018 infatti il totale delle vendite attraverso la grande distribuzione era aumentato quasi dell’8%, quest’anno si arriva a +3,9%.

Le donne: consumatrici e venditrici

Il canale della Vendita Diretta nel settore integratori risulta fortemente caratterizzato da una forte presenza femminile: tra gli Incaricati alle Vendite attivi in questo comparto il 67% sono donne. Questo dato mette in evidenza come sia l’universo femminile, nelle vendite come nei consumi, ad avere maggiore attenzione al corretto stile di vita e alla ricerca del benessere

I più venduti

Come lo scorso anno, anche nel 2019 probiotici e sali minerali risultano le due categorie di integratori più venduti in farmacia e parafarmacia; nella GDO, invece, i sali minerali si confermano gli integratori più richiesti, cresciuti dell’8,2%, mentre i probiotici si collocano in quarta posizione. La seconda categoria più acquistata nella GDO è quella dei multivitaminici e multiminerali, che nel 2018 avevano registrato un promettente +19% e quest’anno proseguono il trend di crescita, anche se con un tasso più basso, intorno al 3,8%. Tra le categorie di integratori più venduti tramite la Vendita Diretta troviamo i multivitaminici, i prodotti all’Aloe e gli integratori di Omega-3.

«I dati fotografano lo scenario di un settore in crescita e fortemente dinamico» ha commentato Alessandro Golinelli, Presidente di Integratori Italia, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore. «Per proseguire e consolidare questo trend è importante che tutto il comparto sia sempre più consapevole e responsabile del proprio ruolo e per questo Integratori Italia in questi anni è stata in prima linea per migliorare e rafforzare la comunicazione sulla qualità e sul ruolo degli integratori, rivolgendosi non solo agli operatori del settore ma anche e soprattutto ai consumatori».

https://www.pharmaretail.it/mercato/integratori-alimentari-un-mercato-che-non-conosce-crisi/

Integratori, consumo in crescita del 4% (e il mercato ora vale 3,2 miliardi)

Gli italiani sono attenti alla propria salute e consumano sempre più integratori alimentari. Tanto che dal 2018 al 2019 si è registrato un aumento globale superiore al 4%, di vendita di integratori alimentari, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel complesso il volume di vendite ha superato i 3, 2 miliardi di euro. È quanto emerge dall’analisi congiunta condotta da integratori Italia  – Unione italiana food – che ha elaborato i dati di new line ricerche di mercato  e Avedisco, associazione vendite dirette servizio consumatori.

 Dai dati della ricerca viene fuori un mercato dinamico e vivace, che comprende i canali distributivi di farmacia, parafarmacia e grande distribuzione organizzata. Secondo i dati di Avedisco, infatti, il settore integratori risulta in ottima salute anche sul fronte della vendita diretta, un canale importante che in Italia rappresenta un valore stimato sui 470 milioni di euro. Questi dati evidenziano da un lato un’esigenza sempre più sentita di uno stile di vita improntato alla salute e al benessere, dall’altro un’offerta innovativa e di qualità, che insieme costituiscono il presupposto per il consolidamento di questo comparto.

Integratori alimentari, dove li comprano gli italiani

Il canale distributivo di riferimento continua a essere la farmacia, che da sola rappresenta oltre l’80% del valore complessivo dell’intero comparto in termini assoluti e negli ultimi sei anni ha realizzato una crescita media di quasi il 7%. Nel passaggio tra 2018 e 2019 la farmacia risulta anche il canale in cui si è registrato il tasso di crescita più alto, pari al 4,7%, con un totale di fatturato complessivo che ammonta a 2,7 miliardi di euro. Il secondo canale è rappresentato dalla parafarmacia, il cui valore si aggira attorno ai 270 milioni di euro. Il tasso di crescita più interessante è quello della Gdo, legato ai corner dei super e ipermercati: se nel 2018 il totale delle vendite attraverso la grande distribuzione era aumentato quasi dell’8%, quest’anno, invece, la crescita ha subito un leggero arresto, arrivando a +3,9%.

Integratori alimentari, la vendita diretta

Il canale della vendita diretta nel settore integratori risulta fortemente caratterizzato da una forte presenza femminile: tra gli Incaricati alle Vendite attivi in questo comparto il 67% sono donne. Questo dato mette in evidenza come sia l’universo femminile, nelle vendite come nei consumi, ad avere maggiore attenzione al corretto stile di vita e alla ricerca del benessere.

In testa probiotici e sali minerali

Come lo scorso anno, anche nel 2019 probiotici e sali minerali risultano le due categorie di integratori più venduti in farmacia e parafarmacia; nella gdo, invece, i sali minerali si confermano gli integratori più richiesti, cresciuti dell’8,2%, mentre i probiotici si collocano in quarta posizione.

La seconda categoria più acquistata nella gdo è quella dei multivitaminici e multiminerali, che nel 2018 avevano registrato un promettente +19% e quest’anno proseguono il trend di crescita, anche se con un tasso più basso, intorno al 3,8%. Tra le categorie di integratori più venduti tramite la vendita diretta troviamo i multivitaminici, i prodotti all’aloe e gli integratori di omega-3.

Un settore in costante crescita

“I dati ‘fotografano’ lo scenario di un settore in crescita e fortemente dinamico” dichiara Alessandro Golinelli, presidente di integratori Italia. “Per proseguire e consolidare questo trend è importante che tutto il comparto sia sempre più consapevole e responsabile del proprio ruolo e per questo Integratori Italia in questi anni è stata in prima linea per migliorare e rafforzare la comunicazione sulla qualità e sul ruolo degli integratori, rivolgendosi non solo agli operatori del settore ma anche e soprattutto ai consumatori”.

“In questo settore, gli Incaricati, oltre a promuovere i prodotti, rappresentano essi stessi il primo pubblico e Consumatore, informato, attento e fidelizzato” sottolinea Giovanni Paolino, presidente Avedisco, e prosegue: “In questo comparto le nostre aziende stanno compiendo passi da giganti, investendo soprattutto nella qualità dei prodotti. Tramite questo canale vi è inoltre il valore aggiunto di una consulenza personalizzata da parte dei nostri Incaricati: le nostre aziende rivolgono grande attenzione alla formazione dei loro incaricati, proprio per permettere loro di soddisfare le esigenze di tutti i consumatori, al giorno d’oggi più che mai informati e consapevoli.”