Ruolo degli integratori alimentari in gravidanza

Il periodo della gravidanza è particolarmente critico dal punto di vista alimentare-dietetico, in quanto la Dieta incide in modo fondamentale sulla salute sia della madre sia del feto. Per ottimizzare lo stato di salute di una donna in gravidanza e per ridurre il rischio di malformazioni o malattie nel nascituro, è fondamentale che la madre raggiunga uno stato nutrizionale ottimale prima, durante e dopo il periodo gestazionale: a questo proposito, è consigliabile che la mamma in attesa si consulti con il proprio medico di fiducia per le integrazioni da apportare all’alimentazione. Vediamo di seguito alcuni approfondimenti relativi a due importati aspetti della Dieta della gestante: l’integrazione con acido folico e ω-3.

Acido Folico (Vitamina B9)

Con il termine “folati” si intendono tutte le differenti forme della vitamina B9, o folacina, inclusi i numerosi derivati presenti nei sistemi biologici; l’acido folico si trova negli integratori alimentari e nei cibi addizionati e gioca un importante ruolo nella divisione cellulare e nello sviluppo del nascituro. I folati non vengono prodotti dal nostro organismo e devono essere assunti con la dieta; un’alimentazione completa ed equilibrata è in genere sufficiente a fornire il fabbisogno quotidiano di acido folico (0,2mg). Il fabbisogno giornaliero aumenta in gravidanza (0,4mg) quando il feto attinge dalle riserve materne per il suo sviluppo.

Le linee guida nazionali ed internazionali consigliano in gravidanza un apporto giornaliero di acido folico corrispondente a 400 mcg (si suggerisce cioè un raddoppio dell’apporto rispetto alle donne in normali condizioni fisiologiche). Le principali fonti alimentari di folati sono i vegetali a foglia larga, il fegato, gli agrumi, i legumi e il pane integrale.

Per prevenire i difetti del tubo neurale (spina bifida ed anencefalia), una patologia che è stata associata alla carenza di folati, la donna in gravidanza può consumare in aggiunta alla normale dieta, alimenti arricchiti o supplementi dietetici contenenti folati opportunamente studiati.

Sugli effetti positivi dell’acido folico è opportuno considerare le seguenti norme:

  1. la supplementazione deve iniziare 3-4 settimane prima del concepimento
  2. i livelli minimi si raggiungerebbero con un apporto giornaliero di 200 microgrammi attraverso gli alimenti più una supplementazione di 400 microgrammi
  3. nelle donne “a rischio” (precedente gravidanza e/o familiarità per spina bifida, trattamento concomitante con chemioterapici o farmaci anticonvulsivanti) i livelli efficaci corrisponderebbero ad una dose giornaliera corrispondente a 4-5 mg di acido folico
  4. la supplementazione di folati sembra concorrere a ridurre anche il rischio di altre complicanze gravidiche e malformazioni congenite.

Omega-3

Il tessuto nervoso è costituito prevalentemente da sostanze lipidiche in cui prevalgono i grassi poliinsaturi a catena lunga. I grassi alimentari, oltre a svolgere un ruolo energetico, forniscono anche componenti molecolari importanti e, talora indispensabili, sul piano morfo-funzionale per cervello e retina. Per garantire uno sviluppo normale del sistema nervoso è indispensabile garantire un adeguato apporto di Omega 3 (ω-3), soprattutto durante l’ultimo trimestre di gravidanza, ma anche nei sei mesi successivi al parto. L’apporto di acidi grassi poliinsaturi essenziali è dipendente dalla Dieta per la madre e dalle fonte materna per il feto. Per garantire il fabbisogno di acidi grassi essenziali è opportuno controllare adeguatamente la Dieta materna, tanto nel periodo gestazionale quanto durante l’allattamento al seno. La supplementazione con PUFA n-3 durante la gravidanza sembra aumentare significativamente il contenuto di fosfolipidi e ω-3, nel plasma ombelicale durante la gravidanza, ma anche nel latte durante l’allattamento.

La principale fonte alimentare degli ω-3 è rappresentata dai pesci, in particolare quelli ad alto contenuto di grassi: merluzzo, aringhe, pesce azzurro. E’ stato inoltre dimostrato che un alto apporto di cibo ad elevato contenuto di ω-3 potrebbe prolungare la durata della gestazione.

Uno studio internazionale recente ha infatti dimostrato che la supplementazione con olio di pesce, ad alto contenuto di ω-3 dalla trentesima settimana di gestazione ha indotto un maggior peso medio, alla nascita, di circa 107gr ed un prolungarsi della gestazione, in media di 4 giorni con alta significatività statistica in un gruppo di 433 donne danesi, confrontate con un campione trattato con supplementazione a base di olio di oliva.

Una supplementazione di ω-3 può quindi essere utile poiché svolge uno specifico effetto protettivo, che si concretizza nel prolungarsi dell’epoca gestazionale in modo da prevenire eventuali nascite pretermine. Un adeguato apporto di ω-3 si ha quando il consumo di pesce è di 1-2 volte la settimana; la supplementazione con ω-3 è particolarmente indicata nei paesi industrializzati dove il rapporto tra acidi grassi ω-3 e ω-6 presenti nella dieta è notevolmente spostato verso il consumo di ω-6 (acidi grassi polisaturi derivanti essenzialmente dagli olii vegetali, noci, uova e pollame).

Prof. Fabio Facchinetti, Ginecologo